Anche in Antartide c’è Covid: il continente rimasto finora immune conta 36 contagi in base cilena

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Custodito come le riserve auree, l’Antartide negli ultimi anni è stato nominato più volte per spiegare il cambiamento climatico e recentemente per essere rimasto immune al coronavirus Covid-19. Quest’ultimo primato appena infranto dal riscontro di 36 tampone positivi nella base di ricerca cilena. Si tratta di 26 membri dell’esercito cileno e 10 addetti alla manutenzione. La notizia è stata diffusa dall’Abc australiana. La base è situata vicino alla punta più settentrionale della penisola Antartica nella regione occidentale, lontano dalla base australiana nell’Antartide orientale. Come non ricordare che l’Antartide detiene il 90% delle acque dolci del pianeta ed è il più grande deserto al mondo e unico continente senza popolazione umana nativa. Grande quasi 15 milioni di chilometri quadrati, praticamente una volta e mezza l’estensione dell’Europa, l’Antartide è sempre stata sinonimo di esplorazione e desiderio di conquista, ma nel secondo Dopoguerra era interesse della comunità scientifica mantenerla libera dalle pretese di sovranità territoriale, dai conflitti militari e dallo sfruttamento delle risorse naturali. Così il primo dicembre 1959 fu stipulato a Washington il Trattato Antartico, un accordo internazionale per tutelare il continente bianco e trasformarlo in una terra di scienza e pace. I Paesi firmatari, saliti dai 12 iniziali ai 54 attuali, hanno dato vita a un unicum nella storia del diritto internazionale, rendendo possibili scoperte cruciali per la salute del Pianeta come quella del buco dell’ozono. Anche l’Italia ha aderito al Trattato nel 1981, diventando un membro effettivo nel 1987, dopo aver intrapreso nel 1985 la prima spedizione e aver realizzato nel 1986 la sua base ‘Mario Zucchelli’ nella Baia Terra Nova.