Conte: “Stiamo lavorando per evitare il lockdown”

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“Glielo dico con chiarezza: stiamo lavorando proprio per evitare la chiusura dell’intero territorio nazionale. Monitoriamo costantemente l’andamento del contagio, la reattività e la capacità di risposta del nostro sistema sanitario, e soprattutto confidiamo di vedere a breve gli effetti delle misure restrittive già adottate. È una situazione in evoluzione che valutiamo con la massima attenzione”. Lo dice, intervistato da, La Stampa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Alla domanda: capisco che il lockdown avrebbe un costo economico altissimo, tanto più alla vigilia di Natale: potrebbero andare in fumo 110 miliardi di consumi e 25 miliardi di Pil. Si sente di dire agli italiani che le feste saranno salve? Conte risponde: “La salute dei cittadini è un bene primario da tutelare. Fra l’altro, l’esperienza della prima ondata in molti Paesi ci insegna che solo contrastando efficacemente il virus si può proteggere davvero l’economia”.

“La nostra attenzione per il tessuto economico e produttivo è sempre stata – afferma – forte e lo dimostra il modello che abbiamo adottato con l’ultimo Dpcm, perché teniamo conto delle differenze regionali nella diffusione del contagio evitando appunto di danneggiare le aree in cui non sono necessarie restrizioni eccessive. Il nostro obiettivo è un Natale dove non si mortifichino né i consumi né gli affetti, ma non possiamo immaginare feste e pranzi affollati”. “Abbiamo dovuto attuare il lockdown nella prima fase, quando – osserva il premier – non disponevamo di un piano operativo e di un sistema di monitoraggio. Adesso però dobbiamo affrontare questa seconda ondata con misure graduate e circoscritte territorialmente”.

“Le nostre misure – sottolinea – sono sempre ispirate, ripeto, ai principi di massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza, che mai ci hanno spinto a sottovalutare la gravità e l’imprevedibilità del contagio. Ma la nostra strategia è diversa, perché abbiamo adesso strumenti che ci consentono di operare differenziazioni territoriali. Imporre un lockdown totale un mese fa sarebbe stata una decisione irragionevole in base agli strumenti di cui disponiamo, incomprensibile per la popolazione, disastrosa per tutti”. In merito all’insofferenza di una fascia della popolazione alle restrizioni dichiara invece: “Parliamoci chiaro: i cittadini meritano un plauso per l’abnegazione e il senso di responsabilità fin qui dimostrati, salvo rare eccezioni che naturalmente fanno notizia. È comprensibile che oggi vi siano maggiore disagio e sofferenza. Sappiamo i sacrifici che i cittadini stanno affrontando, sotto il profilo economico e quello strettamente personale. A loro però dobbiamo chiedere un ulteriore sforzo: la situazione, in tutta Europa, è critica. Ognuno deve fare il suo. Ne usciamo solo con un impegno collettivo: lo Stato siamo tutti noi”.

“Ho parlato di vaccini disponibili a partire da dicembre perché, nonostante lo scetticismo di tanti, ero pienamente consapevole dei progressi che si stavano facendo su questo fronte e degli impegni contrattuali già sottoscritti dalla Commissione europea. Lo scorso 2 novembre ho informato il Parlamento di avere invitato il ministro Speranza a predisporre un piano nazionale per garantire la sicurezza e la distribuzione del vaccino“”

“Porteremo presto questo piano in Parlamento in modo da chiarire pubblicamente i criteri e le priorità con cui procederemo alla distribuzione delle dosi. Parallelamente stiamo completando il piano operativo che ci consentirà di distribuirlo in condizioni di piena efficienza e sicurezza”