“Dobbiamo rivedere l’agenda di governo. Sulla prescrizione il lodo Conte non va”

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marcucci
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Presidente Marcucci è un vittoria di Bonaccini, del Pd o delle Sardine?
«È prima di tutto una vittoria del buon governo in Emilia Romagna che il presidente Bonaccini ha interpretato al meglio. Sono generalmente freddo con le enfasi: le sardine hanno però diffuso una sensazione di entusiasmo, che probabilmente il Pd da solo non riusciva a trasmettere. Me lo faccia dire di nuovo: è un successo pieno di Bonaccini e del suo buon governo».
L`alta affluenza ha favorito Bonaccini?
«Gli emiliano-romagnoli si sono resi conto dell`importanza della sfida. Ha votato tanta gente in più per difendere la propria qualità della vita. Salvini, dopo il Papeete, ha preso un`altra cantonata».
In Calabria è però andata male. Perché?
«Sulla Calabria purtroppo hanno pesato molto le divisioni prodotte dall`ultimo governo regionale, un clima che faceva presagire il brutto risultato di oggi. Il Pd deve moltiplicare gli sforzi al Sud per battere il populismo della destra. Auguri comunque alla governatrice Santelli, vedremo cosa saprà fare, senza pregiudizi». La Borgonzoni ha perso ma la Lega in Emilia Romagna ha raggiunto percentuali stratosferiche.
«Il vento populista tira forte in tutto il mondo occidentale, questo spiega i buoni risultati della Lega un po` dovunque. Sarò un po` antico, ma vede non c`è strada migliore per battere le fake news che governare bene».
Salvini voleva vincere per citofonare a Conte. Non pensa che alla fine personalizzare la contesa lo abbia sfavorito?
«Penso di sì, dopo quello di agosto, un nuovo miraggio per il leader della Lega. Erano elezioni regionali ed oggettivamente gli emiliano-romagnoli venivano da 5 anni di risultati positivi in tutti i campi. Salvini, con tutta la sua arroganza, ha tentato la spallata, non gli è riuscita».
Ora chiederete di cambiare agenda di governo?
«Era già in programma ma è chiaro che questo voto la conferma. Ci sono molte materie da aggiustare ma soprattutto le politiche del governo devono essere più orientate alla crescita».
Sulla prescrizione come finirà?
«Mí auguro che Conte e Bonafede si rendano conto dell`urgenza del tema. Il cosiddetto “lodo Conte” non basta. C`è da correre ai ripari perché la riforma Bonafede, votata dalla Lega, è un disastro. Le atroci parole che sono uscite da Marco Travaglio in queste ore ci devono consigliare di stare il più lontano possibile dal giustizialismo».
Il risultato avvicina o allontana una possibile alleanza strutturale con i 5S?
«Governare bene è il modo più naturale per avere consenso. I 5Stelle hanno molto su cui riflettere, a cominciare dalla loro azione nell`esecutivo. Per le alleanze, da tempo dico che bisogna vedere alla fine».
Pensa che ora Salvini possa appoggiare il `no` al referendum sul taglio dei parlamentari?
«Salvini faccia quello che vuole, io penso che la maggioranza deve correre per approvare la legge elettorale».
Ora la legge elettorale proporzionale è più vicina?
«Sì. Anche perché con la nuova riforma costituzionale, serve la legge che il presidente Brescia ha depositato alla Camera».