EDITORIA: “IL FATTO QUOTIDIANO” MINACCIA DI PIGNORARE I BENI DEL CODACONS

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IL GIORNALE DI MARCO TRAVAGLIO PRIMA DIFFAMA L’ASSOCIAZIONE POI CHIEDE 15.000 EURO DI SPESE LEGALI STABILITE DAL TRIBUNALE

CODACONS CHIEDE ALL’EDITORE DEL QUOTIDIANO DI RINUNCIARE ALLA SOMMA CHE PRIVEREBBE LA DIFESA DEI CONSUMATORI DI IMPORTANTI RISORSE

Con una lettera ufficiale a firma dell’Avv. Caterina Malavenda, Il Fatto Quotidiano minaccia di pignorare i beni del Codacons, per ottenere il pagamento di quasi 15.000 euro di spese legali a seguito di un procedimento avviato dall’associazione in Tribunale.

La vicenda risale allo scorso 31 ottobre, quando l’importante quotidiano pubblicò in prima pagina un articolo a firma di Giorgio Meletti circa i rapporti tra l’associazione e Mps, articolo contenente errori ed omissioni per il quale il Codacons chiese la rettifica a norma della legge sulla stampa. Il Fatto Quotidiano, tuttavia, rifiutò di pubblicare sulla prima pagina del giornale i chiarimenti forniti dall’associazione, e la questione finì dinanzi al Tribunale di Roma dove il Codacons propose ricorso. I giudici, tuttavia, non accolsero le richieste dell’organizzazione dei consumatori, condannandola al pagamento delle spese legali alla controparte.

Il Codacons, che come noto ha già subito pignoramenti per l’illegittimo balzello del contributo unificato richiesto alle Onlus dal fisco italiano, ha così chiesto con una lettera al giornale di rinunciare al risarcimento delle spese legali, anche in considerazione dell’importante attività sociale svolta dall’associazione.

A fronte di tale richiesta giunge la risposta del legale del Fatto Quotidiano, avv. Malavenda, che con toni perentori e minacciosi, per conto della sua cliente “conferma l’intenzione della stessa di esigere l’intera somma liquidata dal Tribunale di Roma, a titolo di rimborso delle spese legali” informando che “In mancanza di adempimento spontaneo entro e non oltre il 15 maggio p.v., procederò in via esecutiva, per l’escussione dell’intera somma nei confronti di tutti i ricorrenti, con ulteriore aggravio di spese per gli onerati”.

“Il Fatto Quotidiano si avvia quindi a pignorare computer, stampanti, fax, mobili e altro materiale che serve all’associazione per la sua attività quotidiana, e così facendo danneggia i consumatori italiani, impendendo all’organizzazione di svolgere il proprio compito – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo rivolgiamo un appello al Direttore Marco Travaglio e alla Società Editoriale Il Fatto S.p.A. affinché rinuncino ai 15.000 euro di spese legali, che per il giornale sono una piccola somma, ma per il Codacons rappresentano una risorsa fondamentale per la propria attività a tutela dei più deboli”.