Imprese in rosa, in legge di Bilancio solo 40 milioni (e 12mila euro per chi assume)

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Due iniziative: il fondo per l’imprenditoria femminile e lo sgravio per chi assume donne disoccupate
La Legge di Bilancio 2021 (clicca qui per la Gazzetta Ufficiale) guarda un po’ a tutto e cerca di stanziare risorse a pioggia. Tra i vari nuovi fondi istituiti vi è anche quello per l’impresa femminile, in forma di startup oppure già avviata da almeno 36 mesi. Le linee guida del Fondo, in attesa del decreto Mise, sono interessanti e potenzialmente foriere di sviluppo effettivo della materia, con tanto di comitato (gratuito) che, sperando non ingolfi il sistema con altra burocrazia, avrà il compito di attualizzare queste linee guida. Insomma, le basi e la volontà ci sono. I soldi e la progettualità, assai meno.Il nuovo fondo, infatti, stanzierà solo 20 milioni per il 2021 e altrettanti per il 2022. Non si tratta quindi di un fondo permanente e le risorse sembrano peraltro molto esigue, non soltanto per una visione lungimirante di sviluppo, ma anche per realizzare efficacemente quanto prospettato nelle linee guida.

Cosa prevedono le linee guida
Le linee guida, ad esempio, prevedono programmi per diffondere la cultura imprenditoriale tra le donne. Conflavoro Pmi e Valore D, peraltro, sono precursori in tal senso, avendo avviato da tempo percorsi di sensibilizzazione nelle scuole. Sono poi previsti, in legge di Bilancio, contributi a fondo perduto o finanziamenti senza interessi per avviare una impresa femminile, con particolare attenzione alle donne disoccupate.

Previsti anche percorsi di marketing e comunicazione finanziabili tramite voucher, nonché una serie di iniziative volte soprattutto allo sviluppo in senso tecnologico della futura o neonata impresa in rosa. Tanti buoni propositi, in definitiva, alcuni dei quali caldeggiati anche da Conflavoro che siede all’intelligente tavolo per l’imprenditoria femminile promosso dal sottosegretario al Mise Gian Paolo Manzella. Ma i milioni, a oggi, restano appunto soltanto 40.

Bonus per disoccupazione femminile
C’è poi il capitolo assunzioni. La legge di Bilancio prevede uno sgravio contributivo (anche questo limitato al solo biennio 2021-22) per le aziende che assumono donne disoccupate. Si tratta di uno sgravio al 100 per cento fino a 6mila euro l’anno.L’incentivo riguarda le assunzioni che comportino un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese ed il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti.L’agevolazione, come detto, è prevista in via sperimentale per il biennio appena iniziato e dovrà però essere autorizzata dalla Commissione europea. La sensazione, insomma, è che servirà di più per scavalcare determinati ostacoli duri a essere rimossi. Molto di più. E se queste due iniziative sono un inizio, di certo serviranno una progettazione e un finanziamento strutturali per rilanciare l’imprenditoria e l’occupazione femminile in Italia, che soffrivano parecchio già prima del Covid.

fonte: conflavoropmi

per info : genova@conflavoro.it

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