Infanzia e adolescenza, in Regione il report dell’attività 2018 della Garante Garavini

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Francesca Marchetti (Pd): “Attività preziosa per la formazione dei tutori volontari, ora focus sul diritto al gioco di tutti”

Nella mattinata di oggi la Commissione Parità dell’Assemblea Legislativa si è riunita per la relazione sull’attività del 2018 della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Clede Maria Garavini.

Uno degli obiettivi di mandato della Garante era quello di potenziare la rete dei tutori volontari. “Nel 2017 infatti il Parlamento ha approvato la legge quadro sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, nota come Legge Zampa, che ha introdotto l’elenco dei tutori volontari ai minori soli sul nostro territorio. In Emilia-Romagna si tratta di poco meno di un migliaio di giovani senza alcun punto di riferimento che, grazie a coloro che volontariamente scelgono di mettersi a disposizione dopo un’attenta selezione e formazione oltre al raccordo diretto con le istituzioni, possono trovare un sostegno e una guida nel percorso di crescita personale e integrazione sociale. – ha commentato la consigliera regionale Pd Francesca Marchetti – La garante ha sottolineato quali siano stati fino ad oggi i momenti di formazione e approfondimento dedicato ai tutori, a loro la nostra Regione si è rivolta promuovendo nuove forme di cittadinanza e realizzando un esempio importante di come le comunità possono attivarsi riscoprendo la solidarietà”.

Non sono mancate domande e confronto su alcune criticità che scontano bambini e adolescenti: la dipendenza da sostanze dannose quali alcol e stupefacenti, le nuove povertà.

“Un tema che ho voluto affrontare specificamente nel corso del dibattito con la Garante Garavini è quello del diritto al gioco legato in particolare alla disabilità. L’ONU riconosce a ogni fanciullo il diritto a dedicarsi ad attività ludiche e ricreative proprie della sua età, ma è innegabile che vadano compiuti più sforzi per adattare spazi, attrezzature, accesso agli impianti sportivi per le persone con disabilità. Un tema che va affrontato attraverso la progettazione urbanistica e la programmazione di eventi e attività che credo definisca il grado di civiltà di una comunità inclusiva” afferma Francesca Marchetti.