LA CGIL SCOPRE L’ACQUA CALDA E FINGE DI USTIONARSI

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La cgil scopre che il calcolo contributivo della pensione comporta un taglio dell’assegno pensionistico del 30% . Sono anni che lo denunciamo, la riforma Dini che ha introdotto il calcolo contributivo aveva proprio l’obiettivo di ridurre le pensioni salvando coloro che al 31 dicembre del 1995 avevano maturato 18 anni di contributi. Questo per impedire la rivolta e consentire a cgil cisl uil di nascondere la loro vergognosa complicità. Il calcolo contributivo taglia le pensioni alla fonte, a questo si deve aggiungere la tassazione onerosa e siamo a pensioni vicine alla soglia di povertà. Perché oggi la cgil scopre l’acqua calda ?. Perché ci sono ancora lavoratori che hanno diritto al calcolo misto della pensione, vale a dire in parte retributivo in parte contributivo.. A questi lavoratori si propone l’uscita anticipata rinunciando al calcolo retributivo di una parte di pensione che è stata maturata prima del 1995, e che verrebbe calcolata con il contributivo, una beffa. Ma se il governo anticipa che la cosiddetta riforma delle pensioni dovrà costare meno delle quota 100, possiamo capire dove andranno a parare. È evidente che i veri ladri del futuro dei giovani sono il governo con la complicità ci cgil cisl uil che , insieme stanno demolendo il sistema previdenziale pubblico e il diritto alla pensione dignitosa.