Numeri e dati smentiscono clamorosamente la propaganda della Lega

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Con l’arrivo dell’estate torniamo ad assistere alla ripresa degli arrivi via mare. Un fenomeno che si ripete da anni, rispetto al quale non è più ammissibile fare speculazioni di nessun genere. Ricordiamoci sempre che parliamo di esseri umani, molti dei quali morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, in secondo luogo perché i numeri degli arrivi sono contenuti e non giustificano alcun richiamo allarmistico a invasioni o esodi biblici.

Strumentalmente invece si continua a voler generare paure infondate, con l’aggravante di utilizzare la crisi legata al Covid per esasperare gli animi. Sono rimasto impressionato nell’ascoltare con quale cinismo si manipolano numeri e dati. Un atteggiamento irresponsabile. Sentire ripetuta come un “mantra” la tesi secondo la quale i migranti siano portatori di contagio e fuori controllo, è una falsità e non dobbiamo aver paura di dirlo. Si prova con il ricorso sistematico alle bugie a creare una “verità” percepita, ad uso e consumo elettoralistico, senza tener conto dei danni che può provocare in un periodo nel quale le preoccupazioni degli italiani sono già molte. Una strategia perfino pericolosa in un momento tanto delicato per i nostro Paese.

Riproporre il sillogismo secondo il quale i migranti che sbarcano diventano portatori di contagio è vergognoso, si tratta di una tesi confutata drasticamente dai dati reali e anche dalle notizie riportate da tanti bravi giornalisti presenti in queste ore in Sicilia.
Negare che il governo sia intervenuto in questi mesi per garantire la salute di tutti nel rispetto dei diritti umani è una gigantesca menzogna. Temo che nelle prossime settimane assisteremo a un forcing disperato della Lega per spostare l’attenzione su questi temi, non avendo nulla da dire su economia, scuola, lavoro e salute.

Tenteranno di fomentare le paure verso i migranti “untori” in cerca di consensi perduti, preparando cosi la campagna elettorale per regionali e amministrative. Non dobbiamo cadere nel tranello né inseguirli su questo piano. In primis perché non è giusto, un malato (di qualsiasi nazionalità) è una persona da curare, non un untore da perseguire, ma soprattutto perché dovremo essere in grado di ribadire la nostra volontà di salvare e assistere chi ne avrà bisogno, coniugando il rispetto dei diritti fondamentali con quello alla salute per tutti.

A queste ragioni di carattere valoriale, per me centrali e irrinunciabili, si aggiungono i dati che smontano sia l’allarme per l’invasione in corso, sia la correlazione forzata fra migranti e contagio. In tal senso è interessante studiare il rapporto recentemente pubblicato dall’ISPI ( Istituto per gli Studi di Politica Internazionale). Da questo lavoro – che attinge ai dati UNHCR, OIM e a quelli ministeriali – si evince che da inizio 2020 sono arrivate via mare circa 12.000 persone. Donne, bambini e uomini presi in carico dal nostro sistema di accoglienza e che successivamente, in base agli accordi di Malta del settembre 2019, sono in parte state ricollocate in Francia, Germania, Malta. Nella finestra temporale in cui la pandemia ha maggiormente colpito l’Italia – da marzo ad oggi – tutte le persone arrivate sono state sottoposte a tampone e messe in quarantena preventiva in attesa degli esiti. Le persone trovate positive sono poi state portate in centri dove potessero essere assistite in sicurezza. I risultati ci dicono che i migranti trovati positivi sono l’1,5% dei circa 8.000 sbarcati da marzo. Una situazione da non sottovalutare a da monitorare costantemente, ma di certo non si può parlare di una emergenza sanitaria né di un’invasione.

Numeri e dati che smentiscono clamorosamente quello che la Lega sostiene e che dimostrano invece come gli arrivi siano contenuti e non rappresentino una minaccia per la salute pubblica. La lega ci ha abituati a cose del genere ma non finisce mai di stupirci. Ultimamente infatti ammicca a quanti negano che esista ancora un’emergenza Covid in Italia e nel mondo, ma nello stesso tempo fa le barricate contro i migranti accusati di essere positivi al virus. Delle due una, ma sappiamo che si tratta in entrambi i casi di cose non vere. Ci sarebbe da ridere di queste “furbate” propagandistiche, ma non possiamo perché la situazione è ancora seria e le persone continuano ad ammalarsi e a morire, in Italia e nel mondo. Un contesto che meriterebbe maggior attenzione e rispetto nell’affrontare la questione senza speculazioni inutili.

Prepariamoci, ci aspetta una lunga estate di menzogne e allarmi, durante la quale dovremo saper parlare ai cittadini con serenità e dati alla mano, non solo per contrastare la Lega, ma per stare al fianco delle persone che su questi temi rischiano di rimanere in balia di questi “professionisti della paura”.