Sea watch: “Il Governo è accanito contro le navi ong invece di salvare vite”

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E’ preoccupante vedere utilizzata anche da parte di questo governo la stessa, identica, strategia di accanimento nei confronti delle navi delle ong, impegnate nel soccorso in mare. Una strategia utilizzata dal governo precedente e che non ha al centro la sicurezza delle persone e la salvaguardia della vita umana, ma la volontà di scoraggiare la presenza delle ong in mare, altrimenti contestualmente verrebbero impiegate unità navali italiane ed europee”. E’ l’atto di accusa di Giorgia Linardi, portavoce della Sea watch, che commenta così con l’Adnkronos il fermo amministrativo delle navi ong ‘Aita Mari’ e ‘Alan Kurdi’. “Invece – dice ancora Linardi -il Mediterraneo resta deserto”.

“Voglio ricordare che, nel caso specifico della Aita Mari, la nave si era recata nella zona dei soccorsi dopo che da tre giorni erano stati avvistati dagli assetti aerei di Frontex più di 250 persone in mare, in quattro casi – spiega Linardi – Nessuna di queste persone è stata soccorsa dalle autorità. Due gommoni sono arrivati autonomamente in Sicilia, un gommone è stato soccorso, appunto, dalla Aita Mari e un altro è stato respinto in Libia da una flotta segreta maltese, costando la vita a 12 persone”.
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E conclude: “Aita Mari ha sopperito all’omissione di soccorso da parte delle autorità – dice -e ora, da parte delle stesse autorità, viene ingiustamente punita”.