Serie A: Juventus-Spezia 3-0, Pirlo ritrova la vittoria e consolida il 3° posto

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La Juve soffre un tempo, si fa imbrigliare da uno Spezia perfetto per un’ora di gioco, ma alla fine Pirlo azzecca i cambi dalla panchina e non c’è più storia. La sfida dell’Allianz ha confermato ancora una volta che c’è una Juve senza e una Juve con Morata: la prima è con poche idee e fa una dannata fatica a entrare in area, la seconda è ben più pericolosa con lo spagnolo bravo a far salire i compagni e a creare loro spazi. Il tecnico pesca proprio dalla risicatissima panchina i jolly che gli tolgono le castagne dal fuoco: lo spagnolo e Bernardeschi, infatti, fanno saltare il banco e condannato uno Spezia ancora una volta volenteroso e che oltre un’ora ha accarezzato l’idea di uscire indenne da Torino.

Pirlo perde anche De Ligt nel riscaldamento: c’è Frabotta al suo posto nel 3-5-2. Nella prima mezzora a fare la gara è la squadra che non ti aspetti. Lo Spezia gioca come sa e la Juve rimane a guardare, sperando nelle ripartenze. Gioca davvero bene la squadra di Italiano, una perfetta orchestra diretta da un maestro che non a caso è già entrato nel mirino dei grandi club. Marchizza, al rientro dopo due giornate per la brutta botta alla testa rimediata a Firenze, è il più pericoloso: al 7′ calcia fuori da ottima posizione, alla mezzora il suo sinistro è deviato da Demiral sopra la traversa. Della Juve, che palesa l’ormai solita difficoltà a fare gioco e a entrare in area di rigore, nessuna traccia a parte un paio di conclusioni di Kulusevki (murato) e Chiesa (destro largo al 15′), prima del risveglio nell’ultimo quarto d’ora. I liguri, perfetti fino a quel momento, cominciano a sbagliare qualche passaggio in costruzione, così i padroni di casa prendono un po’ di coraggio. Chiesa impegna Provedel (37′), Erlic si immola al 39 su Kulusevski e il palo interno nega la gioia del 20° gol in campionato a Ronaldo (42′).

La ripresa si apre con un retropassaggio da brividi di Vignali, con McKennie che intercetta ma a centro area il primo ad arrivare è Erlic. Anche l’inizio ripresa sembra sulla falsariga di quanto visto nella prima mezzora, fino alla doppia mossa vincente. Pirlo manda in campo Bernardeschi e Morata, che confezionano il gol che spezza l’equilibrio, con l’ex Atletico che anticipa Erlic e fa secco Provedel sul primo palo. Il guardalinee annulla in un primo momento per un fuorigioco dell’esterno, poi il Var corregge e rende giustizia (62′). Il gol subito fa crollare le certezze degli ospiti, che 9′ dopo subiscono il raddoppio: è ancora di Bernardeschi l’assist per Chiesa che, dopo la ribattuta di Provedel, lo fa secco sulla respinta. Il numero 1 spezzino vola su una punizione di Ronaldo (78′), ma nulla puà all’89 sul portoghese, che scrive un’altra pagina della sua leggenda: 767 gol in carriera come Pelé e 20° centro in campionato. La Juve torna a soffiare sul collo di Milan e Inter, per lo Spezia tanti applausi per gioco e atteggiamento.