19 novembre ’69: lo sciopero per la casa che paralizzò l’Italia

0
84

Nel 1969 sono interessati ai rinnovi dei contratti oltre 6 milioni di lavoratori: di questi 2.380.000 sono metalmeccanici, chimici ed edili. Ad essi si aggiungono 1 milione e mezzo di braccianti e salariati fissi.

Per raccogliere e interpretare le spinte di base, le federazioni di categoria decidono di avviare una consultazione di massa sulle piattaforme contrattuali, disposte a modificare anche strategie sindacali radicate.

La Cgil propone agli altri sindacati tre temi da discutere col governo: casa e caro fitti, fisco, sanità. Ma si riesce a trovare un’intesa solo sul primo tema.

Il 19 novembre 1969, lo sciopero generale nazionale per la casa ottiene un successo enorme, superiore anche a quelli per le pensioni e per le gabbie salariali (a Milano dove si tiene la manifestazione principale, muore, in circostanze non chiarite, l’agente di polizia Antonio Annarumma).

“Mai visto uno sciopero così. – scriverà due settimane più tardi «Rassegna Sindacale» – Il 19 novembre, per 24 ore, l’Italia è rimasta paralizzata. Oltre venti milioni di lavoratori hanno aderito all’appello delle tre Confederazioni Cgil, Cisl e Uil per una giornata di lotta per una politica organica della casa e le riforme. Tutto fermo nell’industria, nella agricoltura, nel commercio; servizi pubblici bloccati, negozi chiusi anche nelle strade centrali, cinema spenti, servizi aeroportuali e Rai tv completamenti fermi. Una giornata di lotta indimenticabile, che testimonia la crescita di maturità e di peso del movimento sindacale italiano. È stato un monito al governo, dopo anni in cui i temi della casa, del fisco e della salute erano rimasti terreno di propaganda e di scontento”.

E’ il quarto sciopero generale unitario dal luglio del 1948 dopo le due giornate di lotta per le pensioni del novembre 1968 e del febbraio 1969, lo sciopero contro le zone salariali e la fermata del lavoro di cinque minuti decisa dalle tre Confederazioni all’indomani dell’eccidio poliziesco di Battipaglia

“La riuscita dello sciopero in tutta Italia – reciterà il comunicato congiunto delle Segreterie Cgil, Cisl e Uil – è stata imponente ed è confermata dalla massiccia partecipazione di decine di milioni di lavoratori e cittadini allo sciopero proclamato dalle confederazioni dei lavoratori. Le tre Confederazioni ritengono che il governo debba tenere conto della domanda che deriva da questo sciopero, disponendosi senza indugio ad una trattativa con le organizzazioni sindacali per un approfondito esame, così dei provvedimenti già deliberati dal Consiglio dei ministri come di quelli preannunciati per una più organica politica della casa e del territorio”.

Si legge nell’opuscolo Casa come servizio sociale, difesa della salute, meno tasse sui salari, a cura della Commissione stampa e propaganda della Cgil: “Le lotte contrattuali dell’autunno ‘69, che formano oggetto centrale del dibattito e dell’impegno del VII Congresso della Cgil e dei Congressi successivi della Cisl e della Uil, l’esplodere di grandi movimenti in molte parti del paese contro l’insostenibilità della situazione e della condizione civile di larghe masse lavoratrici e popolari, proprio in connessione con precise e ravvicinate scadenze nel regime di blocco dei fitti e di crisi degli enti preposti all’edilizia per i lavoratori, mentre si assiste ad una abnorme espansione dell’edilizia privata per i ceti più agiati, pongono sul tappeto una grande questione: bisogna costruire una nuova politica della casa, che soddisfi le esigenze ormai non più comprimibili, né rinviabili, delle masse lavoratrici ad accedere a prezzi e a canoni accessibili al bene dell’abitazione, ad usufruire realmente e adeguatamente dei servizi sociali, a vivere civilmente in una città che non le schiacci, che non le annulli e che non le emargini. In una parola, bisogna fondare una nuova condizione urbana per i lavoratori e per tutti i cittadini”.

In occasione del 50° anniversario dello sciopero, Cgil, Cisl e Uil propongono per il 19 novembre, alle ore 9.30 presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (piazza Porta Pia 1, Roma), l’iniziativa dal titolo “La casa: una nuova questione abitativa”.

A cinquant’anni dalla storica manifestazione per il diritto alla casa e contro il caro affitti indetto da Cgil, Cisl e Uil, le tre Confederazioni rilanciano una riflessione sui temi dell’abitare e più in generale sulle città e sulle strategie per renderle più eque e sostenibili. Inoltre, verrà presentata una piattaforma unitaria sulle politiche abitative con la quale si rilancerà l’iniziativa vertenziale e contrattuale su questi temi.

Il dibattito, presieduto e coordinato da Ivana Veronese, segretaria confederale Uil, sarà introdotto dal segretario confederale Cisl Giulio Romani. A seguire gli interventi di: Giovanni Carlo Cancelleri, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Alessandro Almadori, Federcasa; Daniele Barbieri, sindacato degli inquilini; Giorgio Benvenuto, Fondazione Bruno Buozzi; Vezio De Lucia, urbanista; Simone Ombuen, Istituto Nazionale di Urbanistica; un rappresentante della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome; e il videomessaggio di Antonio De Caro, Presidente Anci.

Le conclusioni saranno affidate alla vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi.                          fonte

Ilaria Romeo, Archivio Storico Cgil