2.409.900.000.000 di euro

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È la cifra del nostro debito pubblico, che continua a crescere. Noi possiamo passare il tempo a discutere di Umbria e di sottosegretari, di Pontida o di Bibbiano, a seconda delle preferenze. Ma il cuore del problema Italia, chiunque sia al governo, è questo: duemilaquattrocentonovemiliardinovecentomilioni di euro, a crescere. Se si pensa solo al consenso, a non scontentare nessuna categoria, a non spaventare nessun detentore di ricchezza, se si fa finta di non vedere la tendenza per cui una somma sempre più enorme servirà per pagare le pensioni, la sanità pubblica, le strutture sociali sul territorio, senza entrate progressive in proporzione; se l’unica sfida è per stare al governo, in un gioco della sedia senza regole di affinità politica (oggi come un anno fa) e sperare di star sopra l’avversario grazie a elezioni quando è più vantaggioso, o alla scelta di un presidente della repubblica amico, allora le speranze per il futuro sono davvero poche. E del resto, quale forza politica parla mai di futuro?