22 APRILE GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

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Oggi, mercoledì 22 aprile, è la Giornata mondiale della Terra”. Una Giornata che celebriamo da 50 anni, la prima volta fu nel 1970 ed è evidente a tutti la strada che da allora ha compiuto il pianeta. Verso il futuro, abbiamo sempre pensato, ma la pandemia Covid-19 di queste settimane produce profonda incertezza circa la rotta che percorre questa navicella sempre più fragile, sulla quale ogni giorno conducono le loro vite oltre 7,7 miliardi di esseri umani, in equilibrio più o meno precario con le specie animali e vegetali con le quali dividono gli spazi.

La popolazione della Terra è raddoppiata, rispetto a cinquant’anni fa, e le emissioni CO2 di produzione antropica sono aumentate di circa un quarto arrivando a 410 parti per milione: dal 1970 la temperatura globale è aumentata di un grado – di effetto serra di parla da svariati decenni – e siamo da poco usciti dall’inverno più caldo che possiamo ricordare, in Italia (3 gradi sopra la media).

Dove stiamo andando? L’esperienza Covid-19 ci insegnerà qualcosa?

Spreco Zero, campagna internazionale di sensibilizzazione, nell’edizione del decennale lo ha chiesto ad esperti, osservatori, testimonial dell’impegno per la sostenibilità e l’equilibrio armonico sul pianeta. Nel video “Diario di bordo dalla navicella terra” scorrono gli interventi di Vincenzo Balzani Professore Emerito Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, Antonio Cianciullo editorialista La Repubblica, Massimo Cirri autore e conduttore Caterpillar Rai Radio2, Luca Falasconi DISTAL Università di Bologna curatore progetto 60SeiZERO, Marco Fratoddi direttore SaluteAmbiente, Eliana Liotta autrice e divulgatrice scientifica, Elisabetta Moro antropologa e docente Università Suor Orsola Benincasa, Marino Niola antropologo e docente Università Suor Orsola Benincasa, Andrea Segrè docente e fondatore Spreco Zero /Last Minute Market.

Non c’è un’altra Terra e la pandemia 2020 ci ha fatto toccare tutta la sua, la nostra fragilità. Il nostro sguardo deve andare con più rigore ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Al momento non esiste alternativa, se vogliamo dare una rotta (più) sicura alla nostra navicella.