238 giorni

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238 giorni di sciopero della fame nei quali Ebru Timtik chiedeva un processo equo in un paese, la Turchia, nella quale le parole giustizia ed equità non sono sempre garantite, ancor meno se sei una donna, ancor meno sei un’avvocatessa che si batte per i diritti umani.

E così nel pieno silenzio rumoroso se n’è andata, in una stanza d’ospedale, dove era stata trasferita dal carcere in seguito al precipitare delle sue condizioni.

Una morte che non può lasciare nessuno a tacere, una morte che ha visto la difesa fino all’ultimo respiro del suo diritto ad un giusto processo, dopo essere stata condannata a 13 anni, insieme ad altri 18 avvocati come lei, detenuti con l’accusa di terrorismo.

Non si può stare in silenzio!

Ciao cara Ebru e sappi che le idee e gli ideali sopravvivono alla morte.

Yana Ehm