#25novembre #NoAllaViolenzaSulleDonne

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Ogni volta che una donna tornando a casa non si sente serena, ogni volta che dobbiamo difenderci da uno guardo arrogante ed invadente di un uomo, ogni volta che ci viene negata la possibilità di decidere sul nostro corpo, ogni volta che viene messa in discussione o che addirittura viene contestata la libertà all’autodeterminazione, ogni volta che una donna non è libera di poter definire le proprie scelte di vita, ogni volta che ad un colloquio ci chiedono se siamo sposate, se abbiamo figli o se vogliamo averne, ogni volta che in un ospedale manca un medico non obiettore, ogni volta che pensiamo che in fondo se l’è cercata, che quella gonna era troppo corta o che aveva bevuto troppo, ogni volta che sul posto di lavoro dobbiamo combattere ancora per avere una parità salariale, siamo di fronte, o peggio ancora, siamo parte di violenza contro le donne.

E’ un problema complesso, polimorfo, che troppo spesso viene considerato ed affrontato esclusivamente come un fenomeno emergenziale trascurando, o addirittura negando, il suo essere strutturale, profondamente radicato nella nostra cultura e nella nostra società.

È una violenza che invade aspetti diversi della nostra società e della nostra vita quotidiana fino ad arrivare tra le mura di casa, in uno spazio intimo, ma che non per questo deve farci pensare, nemmeno per un momento, che quelle violenze commesse in uno spazio privato, proprio per questo, non ci riguardino, non è così. Perché ogni violenza compiuta è una violenza contro ognuna ed ognuno di noi e colpisce tutta la comunità.

Gilda Sportiello