Quando si attenta alla libertà di informazione si attenta alla verità o a qualcosa che le somiglia. Certo, non sempre i giornalisti adempiono al proprio ruolo rispettando l’etica, a volte a contraddistinguerli è la mancanza di tatto e di sensibilità, altre l’obbligo di seguire una determinata linea editoriale, e questo mina il principio di oggettività che dovrebbe essere proprio di chi fa informazione.
Ma questo non giustifica i continui attacchi alla professionalità dei giornalisti, soprattutto di quelli che più per gloria che per denaro, scendono in strada muniti di telecamera, taccuino, penna e passione con l’intento di raccontare ciò che succede.
La folla di #Pontida che blandisce il capitano, insulta e aggredisce un giornalista di Repubblica rivolgendo insulti razzisti e antisemiti a Gad Lerner è la visione plastica di una politica che cavalca la pancia degli elettori e alimenta gli istinti e le pulsioni più turpi minacciando la convivenza civile e democratica nel Paese.
Sarò sempre dalla parte dei giornalisti consapevole che siamo tutti fallibili affinché non si indietreggi rispetto a quello che per la Costituzione è un diritto e per i cittadini liberi una necessità: conoscere, sapere,informarsi. Sarò sempre dalla parte dei giornalisti al servizio dei governati, non dei governanti affinchè la #democrazia non muoia all’ombra della censura e della manipolazione orwelliana dell’informazione.