REDDITO DI CITTADINANZA: LO STATO DELL’ARTE

0
152

Con l’avvio delle convocazioni dei beneficiari da parte dei Centri per l’impiego è iniziata la “fase due” del reddito di cittadinanza ed entrano a regime gli impegni che il decreto-legge n. 4/2019 impone ai Comuni.

Il primo è il controllo dei requisiti di residenza e soggiorno.
Gli enti saranno poi impegnati nell’elaborazione dei Patti per l’inclusione sociale (Pis) quando i bisogni dei nuclei familiari non sono connessi alla sola situazione lavorativa. All’interno dei patti dovranno trovare spazio i progetti utili alla collettività (Puc), tramite i quali i beneficiari metteranno a disposizione da otto a sedici ore settimanali.

La legge ha istituito il “Sistema informativo del Reddito di cittadinanza”, nel cui ambito operano una sezione Anpal, per il coordinamento dei Centri per l’impiego, e una presso il Ministero del Lavoro, per il coordinamento dei Comuni.
È stata, dunque, rilasciata l’applicazione web “Gestione del Reddito di Cittadinanza”, tramite cui i Servizi per l’impiego avviano al percorso di inserimento i beneficiari del reddito, e la “Piattaforma GePi”, che i Comuni dovranno utilizzare per le verifiche dei requisiti anagrafici dei beneficiari, i Pis e i Puc.
L’utilizzo della piattaforma sarà disciplinato da un decreto ministeriale in corso di approvazione. Non sono per questo resi ancora disponibili i dati relativi ai beneficiari, ma gli amministratori di ambito possono avviare l’accreditamento degli utenti individuati dai Comuni per lo svolgimento delle funzioni di competenza.

Il Ministero ha da poco trasmesso ai Comuni le Linee guida per l’accreditamento alla piattaforma GePI, che illustrano il processo e le modalità con cui si potranno accreditare gli utenti degli ambiti territoriali e dei Comuni.

Il Ministero ha anche predisposto la convenzione che disciplina i rapporti con i singoli Comuni o soggetti associativi, per regolare l’accesso alla Piattaforma GePI e mediante la quale mette a disposizione l’elenco dei beneficiari che devono essere convocati per la stipula dei Pis, gli elementi identificativi per la verifica dei requisiti di residenza e soggiorno, le informazioni necessarie per la gestione dei Puc.

I Comuni o i soggetti associativi potranno così accedere alla piattaforma, raccogliere le informazioni derivanti dall’utilizzo degli strumenti per la valutazione e la progettazione dei Pis e designare, quale responsabile del trattamento dei dati personali per gli aspetti di sicurezza, il Ministero del Lavoro, che garantisce la sicurezza del sistema con apposite misure tecniche.

Iunio Valerio Romano