A Roma, il diritto alla casa è radicalmente negato

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Ma la destra considera gli occupanti per necessita come delinquenti. Continua incessante l’offensiva propagandistica della destra romana contro minimali interventi per il diritto all’abitare compiuti negli ultimi giorni dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma. Oggi, il bersaglio è l’assegno previsto dalla Giunta Raggi per le famiglie che hanno i requisiti per la casa popolare e devono liberare l’immobile abusivamente occupato. Per la destra, sempre dalla parte dei palazzinari, chi ha occupato è sempre e comunque un delinquente, anche se ha dovuto occupare per necessità, dopo aver perso il lavoro, dopo aver subito uno sfratto per morosità incolpevole, dopo aver atteso anni in lista di attesa per un appartamento di edilizia residenziale pubblica. È irresponsabile alimentare la guerra tra chi è in condizioni di bisogno e vede negato il diritto vitale all’abitare. La soluzione è un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica per ampliare il numero di alloggi disponibili e rispondere le oltre 13.000 famiglie in lista di attesa per una casa popolare

Stefano Fassina