Abbiamo ampiamente superato il mese dall’inizio dell’emergenza Coronavirus

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Ci dicono che forse siamo vicini al “picco”, ma se anche dovesse essere, siamo nel bel mezzo di una tempesta ad alta quota.
È bene dunque ragionare un attimo su quanto accaduto in questo mese
decisamente fuori dall’ordinario, per tutto il mondo e quindi ovviamente anche per noi, e di valutarlo con i nostri occhi, quelli della nostra gente, e non con le lenti del “andrà tutto bene” che ci sta proponendo il governo, ma che non regge all’evidenza dei fatti.

Stanno già proponendo di aprire tutto, o meglio solo le fabbriche, stanno pensando ancora una volta di fare pagare a noi la crisi economica che verrà. Questo non è possibile.

Durante questo mese ci sono tante dimostrazioni che non sarà possibile tornare al “tutto come prima”, e che serve un vero cambiamento, dimostrazioni di lotta, come gli scioperi spontanei che poi hanno portato allo sciopero generale del 25 marzo promosso dall’ USB Unione Sindacale Di Base pag. nazionale, e di istanze portate avanti da diverse forze sociali che si mettono insieme, come i coordinamenti territoriali per il blocco degli affitti e delle utenze partiti da un appello di Noi Restiamo e Asia Usb.

E come dice lo slogan cileno che ha girato tutto il mondo, che anche Potere al Popolo ha fatto suo nel comunicato dell’ultimo Coordinamento Nazionale: non possiamo tornare alla normalità perché la normalità era il problema.