Abu Siddik, rifugiato #Rohingya, è scappato tre anni fa dal Myanmar con la sua famiglia

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Ora vivono nel campo di Kutupalong in Bangladesh. Suo figlio, di 5 anni, è stato investito da un’auto ed è stato portato nel nostro ospedale dove stiamo curando le ferite che ha sul viso.

“Abbiamo lasciato il Myanmar quando ci hanno bruciato la casa. Torturavano e uccidevano tutti. Lì avevo un lavoro e i bambini avevano spazio per giocare. Qui è tutto così affollato. Possono giocare solo per strada ed è pericoloso.

Stare qui è difficile. I nostri rifugi sono di plastica. Non abbiamo alcuna indipendenza finanziaria, ma dipendiamo completamente dagli aiuti. Il #Covid19 ha peggiorato la situazione, con le tante restrizioni ai nostri movimenti.

Sono pronto a tornare in Myanmar, se i nostri diritti saranno garantiti e ci saranno giustizia e sicurezza”