ACCORDO BANCHE-REGIONE PER ANTICIPO DELLA CASSA INTEGRAZIONE IN VENETO

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In Veneto gli istituti di credito possono anticipare da subito l’assegno di cassa integrazione in deroga ai lavoratori interessati. Lo prevede la convenzione che la Regione del Veneto ha attivato sin dal 2015 con i principali istituti di credito per l’anticipazione degli ammortizzatori sociali.
I lavoratori interessati da un trattamento di cassa integrazione in deroga o dal Fondo di solidarietà a pagamento diretto INPS possono richiedere alle banche aderenti l’anticipazione del trattamento con modalità semplificate e senza costi aggiuntivi.
Regione e istituti di credito, considerate le limitazioni agli spostamenti tuttora in vigore, hanno definito in questi giorni una modalità semplificata di presentazione della documentazione alla banca anche tramite posta elettronica.
L’accordo prevede l’intervento di un Fondo di garanzia regionale per cui i lavoratori non dovranno sostenere alcun costo relativo a spese o interessi legati all’erogazione dell’anticipazione.
Per poter chiedere l’anticipazione bancaria sono necessarie le seguenti condizioni: il lavoratore deve risultare sospeso dal lavoro a zero ore o per almeno il 40% dell’orario contrattuale; il datore di lavoro, dal quale il lavoratore dipende deve avere sede legale
od operativa in Veneto; inoltre l’indennità oggetto dell’anticipazione deve essere erogata direttamente dall’INPS al lavoratore.
“Lo strumento dell’anticipazione in Veneto – spiega l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – è nato nel 2015 da un’idea delle istituzioni per aiutare le persone più colpite dalla grande crisi di quegli anni. É un accordo con il sistema del credito del
Veneto a costo zero per i lavoratori e le cui spese sono a carico della Regione.
L’anticipazione della cassa integrazione, resa possibile da una forma garanzia regionale, è fondamentale per quei lavoratori che non hanno alcuna entrata ed è un sollievo per le aziende soprattutto le piccole. Rappresenta una boccata di ossigeno per le esigenze di vita dei nostri lavoratori in cassa integrazione e delle loro famiglie, considerata la dilazione temporale con cui Inps pagherà gli assegni”