ACQUISIZIONE DI AUCHAN ITALIA DI CONAD

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Dalla riunione plenaria, svolta al MISE questa mattina, sull’acquisizione di Auchan/Sma da parte di Conad sono emersi aspetti che fanno ben sperare e criticità che è necessario affrontare quanto prima con la massima serietà.
Il fatto che un’azienda italiana acquisisca realtà estere è di per sé un dato molto positivo e in controtendenza rispetto a molte altre cessioni cui abbiamo assistito negli scorsi anni. Questa circostanza, però, non può distrarci dalle eventuali conseguenze negative che potrebbero esserci sul versante occupazionale: ripercussioni che dovranno essere assolutamente evitate o, quantomeno, limitate al minimo e compensate da un concreto sostegno pubblico.
I rappresentanti di Conad hanno espresso la volontà di garantire la continuità aziendale di Auchan/Sma, soprattutto per quanto riguarda i rapporti di lavoro. Le gravi condizioni di crisi che presentano molti punti vendita (circa il 50%) di queste aziende, le valutazioni attese dall’Antitrust e l’effettiva sovrapposizione territoriale di alcuni negozi, però, potrebbero provocare diversi esuberi.
L’auspicio di tutti è che, innanzitutto, il closing arrivi quanto prima affinché si possa scongiurare l’ulteriore degrado dei risultati economico-finanziari della gestione dei punti vendita di Auchan/Sma, circostanza che aggraverebbe la situazione. E fortunatamente in tal senso sia Conad che Auchan/Sma hanno espresso l’intenzione di chiudere entro il 31 luglio. In secondo luogo, dev’essere fatto quanto possibile per tentare di risanare quelle realtà in forte crisi in modo tale da allontanare il rischio di chiusura e licenziamento del personale.
In questa fase di conclusione dell’accordo è quanto mai vitale restare vigili sulle condizioni del passaggio della rete di punti vendita a Conad. La priorità assoluta dev’essere quella di tutelare il posto di lavoro dei 13.603 dipendenti Auchan/Sma, garantendone il pieno assorbimento nella realtà e nel modello aziendale di Conad.
In questo il Ministro dello Sviluppo Economico svolge una funzione di fondamentale importanza. È indispensabile che lo Stato si ponga a tutela dei lavoratori per salvaguardarne il futuro occupazionale e per mettere in campo tutti gli strumenti utili a gestire la transizione senza causare shock.