Afghanistan, allarme Onu: 18 milioni di persone ridotte alla fame

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L’Onu lancia l’allarme: il popolo afghano è stremato e bisognoso di pace, dopo decenni di guerra, catastrofi naturali e la pandemia. Sono 18 milioni le persone ridotte alla fame ed è per questo che le Nazioni Unite rivolgono un appello per reperire 1,3 miliardi di dollari di finanziamenti. In 4 anni la popolazione bisognosa è cresciuta di 6 volte e la situazione è grave per l’infanzia: un bimbo su due è malnutrito. “Per sopravvivere le persone si indebitano e non solo, favoriscono i matrimoni precoci delle giovani figlie e cercano di far lavorare i ragazzi invece di mandarli a scuola”, ha dichiarato Parvathy Ramaswami, coordinatrice umanitaria delle Nazioni unite per l’Afghanistan. Secondo l’Onu, è necessario intervenire presto perché la sopravvivenza di milioni di persone dipende dagli aiuti umanitari e dalla capacità di reperire risorse finanziarie sufficienti. “Le conseguenze di finanziamenti tardivi o insufficienti sarebbero disastrose” sottolinea Ramaswami. Negoziati e vaccini Uno spiraglio di speranza, secondo le Nazioni Unite, arriva dai negoziati avviati di recente tra i gruppi in lotta: “Dopo decenni di guerra, le persone sono mentalmente esauste e anelano alla fine delle morti e delle sofferenze dei civili”, ha aggiunto la rappresentante Onu. Per questo è indispensabile un cessate il fuoco permanente anche per consentire agli operatori umanitari di intervenire nelle zone più difficili da raggiungere. Intanto è partita in Afghanistan la campagna di vaccinazioni contro la poliomielite. L’obiettivo è vaccinare 9,9 milioni di bambini con meno di cinque anni, come annunciato dal ministero della Salute di Kabul, che ha dato notizia. Mobilitati 65.000 operatori sanitari. Secondo i dati ufficiali lo scorso anno in Afghanistan sono stati almeno 56 i casi di poliomielite e 3,3 milioni di bambini sono rimasti esclusi dalla campagna di vaccinazioni. Secondo l’agenzia Dpa, i talebani hanno fatto sapere di un incontro in Qatar tra il mullah Abdul Ghani Baradar e i responsabili dell’Oms e dell’Unicef per l’Asia meridionale per discutere della campagna di vaccinazioni in Afghanistan, dove a complicare la sfida c’è anche la pandemia di coronavirus.