Agenzia delle entrate, sportelli al collasso nella capitale

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Economia - soldi - Euro - Monete - Congiuntura - Situazione Nella foto: Trento 02 marzo 09 AgF Bernardinatti Foto

È di ieri la denuncia dei sindacati ai vertici regionali dell’Agenzia delle entrate, per l’ormai insostenibile gestione degli sportelli di front office negli uffici territoriali di Roma e Lazio. Un’ora per avere un’informazione, due-tre ore di attesa per l’assistenza ai contribuenti. Alle 10 di mattina la distribuzione dei numeri è già completa, e spesso i cittadini sono costretti a ritornare.

“La situazione peggiora di giorno in giorno, sia tra i lavoratori che nel rapporto con l’utenza. I front office, specie su Roma, sono già al collasso, si rischia la paralisi. Con questi tempi di attesa è immaginabile la collera che si riversa sul personale allo sportello, che spesso degenera in aggressioni fisiche, con l’intervento delle forze dell’ordine”, denunciano i coordinamenti regionali Entrate Roma e Lazio di Fp Cgil, Cisl Fp e Confsal Unsa.

“L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa presso l’Ufficio di Roma 4 (Collatino), dove due contribuenti sono stati costretti a prendere le difese di un lavoratore aggredito da un utente. Invece, all’ufficio Roma 5 (Tuscolano) si registra una quotidiana violenza verbale, con minacce e offese a lavoratrici e lavoratori. Situazione simile anche in altre realtà laziali, quali l’Ut di Latina dove, anche per effetto dell’accorpamento dell’Ufficio ex Territorio, si denotano confusione, ritardi, disorganizzazione: un servizio scadente e condizioni di lavoro critiche, in un clima di costante tensione”, proseguono i sindacati.

“La carenza di personale, specie nell’area metropolitana, costringe i lavoratori e le lavoratrici dei Front Office a turni pesanti, ben oltre le 4 ore consentite, senza il rispetto delle pause definite dalle norme e dai contratti. Nonostante le ripetute denunce, non sono stati fatti significativi interventi di riorganizzazione né per la gestione dei tempi di attesa. Come all’Upt di Roma, dove ancora non sono previste turnazioni del personale allo sportello”, continuano le varie sigle.

Quindi, troppo pochi addetti, mentre il lavoro aumenta: sono sempre più, infatti, le richieste d’informazioni e servizi da parte dell’utenza, sia singoli cittadini che professionisti. L’attivazione di procedure informatiche non è sufficiente a consentire un’adeguata evasione delle domande.

“Chiediamo d’intervenire immediatamente per la tutela del lavoro e l’efficienza dei servizi. Abbiamo richiesto all’amministrazione territoriale che si limiti l’apertura dei front office nella fascia antimeridiana, e si rafforzino le misure di sicurezza negli uffici. Oltre a proporre l’affidamento di servizi, come il rilascio dei codici fiscali, ad altri enti pubblici territoriali. È necessario che anche dalla direzione centrale si attivino per risolvere la crisi in corso, prevedendo una mobilità straordinaria verso gli uffici. Non staremo a guardare: senza riscontri immediati, metteremo in campo ogni azione di protesta, senza escludere l’indizione dello sciopero dei lavoratori”, concludono i sindacati.