Agostino Miozzo: “Le restrizioni servono, il Veneto paga la zona gialla”

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L’indice di trasmissione Rt che risale leggermente, l’incidenza del virus ancora elevata, il quadro nazionale che, sia pure lievemente, peggiora, e il caso del Veneto – sempre rimasto tra le regioni in area a rischio più basso, la fascia gialla, e ora traina l’aumento dei contagi – tutto da decifrare. Davanti a noi le festività natalizie gravate dal rischio di un calo di attenzione sulle regole necessarie a tenere a bada Covid. E poi le incognite legate della “variante inglese”, le aspettative concentrate sul vaccino e la speranza che col 2021 non arrivi anche la terza ondata.

Agostino Miozzo vuole essere ottimista. “La terza ondata, se mai ci sarà, dipenderà solo dalla nostra incapacità di vivere con “rigore e disciplina” le prossime settimane”, dice. Per il coordinatore del Comitato tecnico scientifico le restrizioni servono e il Veneto sconta il fatto di non essere mai stato in area arancione o rossa.

Dottor Miozzo, l’Italia entra nelle festività natalizie in un quadro di instabilità e transizione, con la decrescita che rallenta e un lieve aumento dell’Rt. Cosa ci dicono questo dati? Vi aspettavate uno scenario migliore?

I dati ci dicono che l’infezione nel Paese è ancora molto attiva e presente, la decrescita rispetto a qualche settimana fa c’è stata soprattutto in quelle regioni che hanno avuto qualche settimana di effettive restrizioni. In altre parti del Paese, penso soprattutto al Veneto, la situazione presenta indicatori che evidenziano una evoluzione ancora molto elevata del virus, un Rt sopra la soglia di 1 e dati ospedalieri che dimostrano una pressione sul sistema sanitario molto forte che non consente alcun allentamento nelle misure restrittive adottate per le prossime settimane. Quanto alle aspettative, questo è lo scenario che pensavamo si presentasse.