AGRICOLTURA: “PARTE LA TASK FORCE PER SALVARE IL PSR DELLA PUGLIA DAL DISIMPEGNO

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NON SARÀ FACILE MA ABBIAMO IL DOVERE DI PROVARCI. UN APPELLO AFFINCHÉ SI PONGA TERMINE AI RICORSI SUI BANDI PSR CHE RISCHIANO DI FARCI PERDERE I FONDI”

Oggi, dopo un incontro con i dirigenti dell’assessorato all’Agricoltura, abbiamo tenuto una conferenza stampa in cui abbiamo fatto il punto della situazione e annunciato che:

1) per favorire il ripristino del paesaggio e del potenziale produttivo olivicolo – dopo la decisione definita “incomprensibile” del parlamento di modificare la versione del decreto xylella nella parte in cui rendeva obbligatori i reimpianti di ulivi nei territori vincolati ad oliveto – e per evitare ritardi nella autorizzazione dei reimpianti, sarà redatta una delibera di giunta che avvierà il riconoscimento di area degradata ai fini della modifica dei vincoli del PPTR (piano paesaggistico territoriale).

2) Nelle more della modifica del PPTR, il Presidente Emiliano adotterà una delibera di giunta che interpreterà il decreto legge xylella consentendo il consequenziale reimpianto degli ulivi espiantatati, per la salvaguardia del vincolo stesso.

“Si attende – ha detto Emiliano – che il Governo si faccia carico di rendere chiaro che all’espianto degli ulivi morti o ammalati corrisponde sempre l’obbligo di reimpianto senza autorizzazioni da parte delle soprintendenze. Grazie a tale delibera, anche senza l’auspicato chiarimento legislativo, sarà consentita, nelle zona vincolate, il reimpianto dello stesso numero di alberi espiantati perché morti o malati.

3) per i vivai è stata adottata dal dirigente del servizio fitosanitario una determina che consente la movimentazione nell’area infetta delle piante specificate prodotte in aree delimitate.

4) è stata avviata la consultazione del partenariato per l’approvazione del bando per l’adeguamento dei vivai. La somma stanziata è di 2,2 milioni di euro. Infine il prossimo 20 luglio si riunirà il comitato di sorveglianza del PO agricoltura, per stanziare i 30 milioni di euro provenenti dal Fondo di Sviluppo e Coesione FSC che saranno integralmente dedicati alla misura 5, per lo scorrimento delle graduatorie in essere, per il bando vivai, per gli innesti e per il nuovo bando sul ripristino degli olivi danneggiati.
Quindi, anche per i vivai, sarà possibile aumentare lo stanziamento di 2,2 milioni secondo le necessità. L’obiettivo è la pubblicazione del bando entro il 30 luglio.

5) per procedere ad una campagna straordinaria di salvaguardia degli ulivi monumentali il Dipartimento ha redatto un protocollo per gli innesti che guiderà le azioni di sostegno con procedure semplificate. Anche questa determina sarà adottata entro il 30 luglio, sempre con le stesse risorse Fsc di cui sopra.

6) Per i frantoi e per le cooperative di trasformazione del settore oleario che operano in Salento nei territori delimitati e che stanno subendo un rilevante decremento del fatturato, poi la Regione è al lavoro per riconoscere la compensazione dei danni subiti finalizzati a sostenere il comparto olivicolo nel suo complesso e a favorirne la ripresa produttiva.

Il Programma di Sviluppo Rurale della Puglia che la mia amministrazione eletta a metà del 2015 si è purtroppo trovato a gestire, è stato approvato con un anno di ritardo a causa delle numerosissime contestazioni cui è stato sottoposto dall’Unione Europea.
È stato poi oggetto di contenziosi pesantissimi che mai si erano verificati in passato promossi da operatori del settore che ne hanno contestato la struttura e le condizioni. Adesso stiamo cercando di concentrare su un unico bando, ovvero quello della 4.1A, dedicato agli investimenti strutturali, tutte le risorse, in modo tale da poter chiedere un passo indietro a tutti coloro che stanno pensando di impugnare l’avviso nuovamente davanti al Consiglio di Stato, dopo che la Regione ha avuto ragione nel contenzioso davanti al TAR di Bari.

A prescindere dalla fondatezza dei ricorsi, che non discuto, rivolgo un appello caloroso a tutti questi soggetti perché si eviti tale impugnativa, anche perché stiamo trasferendo i 35 milioni di euro del secondo bando sul primo. Se questo primo bando dovesse saltare noi rischieremmo di disimpegnare tutte le somme. Ci auguriamo che il bando permanga, che si possa scorrere la graduatoria anche a quelle postazioni che oggi sono fuori e che invece potremmo recuperare. Solo in questo modo riusciremo a rispettare i termini e a non disimpegnare la spesa.

Questo appello lo potrei reiterare a ciascuno degli interessati in maniera motivata, prendendo l’impegno in futuro a evitare che un PSR, ripeto non scritto da noi, possa determinare le medesime condizioni in cui ci siamo trovati noi adesso.

Sulla questione Xylella ho ribadito che il decreto sulle Emergenze agricole, da poco convertito in legge, e che noi abbiamo tanto chiesto al Governo, ha subito una modifica in una parte fondamentale riguardante l’autorizzazione per legge all’espianto degli alberi morti per la Xylella. Nella bozza del decreto ciò corrispondeva all’obbligo dei reimpianti medesimi nelle zone vincolate dal punto di vista paesaggistico: un pezzo fondamentale questo che poi nella stesura è saltato. Quindi secondo alcuni interpreti per ripiantare gli ulivi dopo che gli hai espiantati si dovrebbe chiedere una autorizzazione alla Soprintendenza che, a sua volta, deve indicare quanti alberi, dove e perché, con tutta una serie di aggravi dal punto di vista burocratico non da poco, con una fatica enorme per Soprintendenze e i nostri Uffici regionali nel seguire tutte queste procedure. Il nostro suggerimento è che la legge venga interpretata in modo tale che abbia un senso: se c’è stata una legge in deroga per poter espiantare degli alberi morti, questa deve dare un senso al vincolo paesaggistico e consentire all’agricoltore di ripiantare le stesse piante che c’erano in precedenza senza bisogno di nessuna procedura. Abbiamo pertanto deciso di fare una delibera di Giunta regionale in attesa che il Governo migliori la qualità della sua legislazione, prendendoci la responsabilità di interpretare in questo modo la legge, sì da permettere solo in questo modo agli agricoltori di cominciare gli impianti nella stagione consentita, senza perdere un ulteriore anno di produzione.