Agrigento, arresti per mafia. In carcere i fiancheggiatori di Giovanni Brusca

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Vasta operazione contro la stidda nella provincia di Agrigento, i carabinieri arrestano 12 persone tra cui esponenti delle famiglie che uccisero il giudice beato Rosario Livatino.

In provincia di Agrigento la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha eseguito 12 arresti supportata dal Comando provinciale dei carabinieri di Agrigento ed eseguito in totale 35 provvedimenti giudiziari.

Agli arrestati è stato imputato il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso (416 bis).

Secondo i magistrati della Procura di Palermo gli accusati usavano il metodo mafioso per prendere in gestione attività commerciali, per ottenere concessioni con le intimidazioni e per ottenere illecitamente autorizzazioni o appalti e servizi pubblici per loro imprese.

Inoltre sono accusati di scambio di voto politico-mafioso, poiché facevano eleggere propri rappresentanti nelle elezioni politiche locali e non solo.
Arrestati fiancheggiatori Giovanni Brusca

Tra gli arrestati troviamo i fiancheggiatori di Giovanni Brusca, il pentito di mafia.

Si tratta di uomini della cosiddetta “Stidda”, che uccise anche il giudice Rosario Livatino e altri politici locali.

Sono 200 i carabinieri impiegati nell’attività di perquisizione e arresto, provenienti dallo Squadrone cacciatori, dai nuclei cinofili e con l’appoggio degli elicotteri.