Aiel: biomasse forestali fondamentali a obiettivi Direttiva Ue

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Abruzzo National Park - Beech (Fagus sylvatica) forest Italy Project number: 9E0129 Project number: 9E0133

L’obiettivo fissato dalla Direttiva Ue sulle energie rinnovabili (nota come RED II), impone una crescita sostenuta di tutte le fonti rinnovabili, nei limiti di un uso sostenibile delle risorse disponibili. In questo quadro, il contributo del settore delle biomasse solide è decisivo. Dunque per Aiel, l’Associazione italiana energie agroforestali di Cia, è inaccettabile l’appello di un gruppo di Ong e di singole persone provenienti da cinque Paesi europei (Estonia, Irlanda, Francia, Romania, Slovacchia) e dagli Stati Uniti, alla Corte di Giustizia del Tribunale europeo contro l’inclusione della biomassa di origine forestale tra i combustibili considerati nella nuova Direttiva europea sulle energie rinnovabili (nota come RED II).

“Preoccupazioni emotivamente condivisibili, -commenta Aiel- ma anche errori di valutazione, presupposti sbagliati, conclusioni pretestuose e una limitata consapevolezza delle reali necessità della nostra civiltà, sia energetiche che economico-sociali”.

Il settore rappresenta oggi la principale fonte di energia rinnovabile prodotta in Europa (60% dell’energia rinnovabile). L’appello sostiene che la nuova direttiva stia causando una diffusa “devastazione delle foreste”, eppure la superficie delle foreste dell’Unione Europea tra il 1990 e il 2015 è aumentata di circa 13 milioni di ettari, con un tasso di incremento stabile. Gli abbattimenti a fini produttivi rappresentano soltanto circa i due terzi dell’incremento del volume annuale di legno.

Un’altra tesi del gruppo, mette in discussione il principio della neutralità della CO2 contestando i vantaggi che porterebbe una valorizzazione energetica delle biomasse in sostituzione delle fonti fossili. Sfida le conoscenze disponibili sul processo di fotosintesi clorofilliana, attraverso la quale la foglia cattura il biossido di carbonio dell’atmosfera e lo organica nel carbonio dei componenti cellulari (cellulose e lignine) del legno. Per la formazione del petrolio sono necessari tra i 5 e i 200 milioni di anni, mentre il turno, cioè il tempo medio di rotazione dei prelievi forestali, varia in genere nell’arco delle decine di anni. Se da un lato, quindi, usare combustibili fossili significa immettere in atmosfera in modo netto CO2, la loro sostituzione con biomasse legnose equivale a riemettere solo il biossido di carbonio già sottratto. Va quindi osservato che, con il contributo della gestione forestale sostenibile, il bosco è in grado di sequestrare la CO2 sottratta all’atmosfera e generare nuova biomassa con tempi molto più rapidi rispetto al consumo delle energie fossili.

Per quanto riguarda, invece, le emissioni di carbonio derivanti dal ciclo di raccolta, produzione, trasporto e combustione della biomassa, è importante -continua Aiel- sottolineare come un uso sostenibile della biomassa solida per il riscaldamento, il raffreddamento e la produzione di energia elettrica sia per l’Europa un presupposto imprescindibile, che trova attuazione in particolare attraverso l’uso locale e un’attenta pianificazione degli approvvigionamenti. Le foreste svolgono un ruolo inestimabile in termini di compensazione delle emissioni di carbonio, attraverso il processo fotosintetico, ma è fondamentale avviare un serio percorso di riduzione delle emissioni di processi energetici inefficienti e in larga parte affidati ai combustibili fossili nelle attività industriali, agricole, di trasformazione, del trasporto, del consumo energetico domestico.

Da alcuni anni è in atto una riscoperta del legno, sia come materiale costruttivo che come fonte di energia, in particolare grazie alla quasi completa neutralità dal punto di vista delle emissioni di carbonio in atmosfera ed alla fluttuazione dei prezzi dei combustibili fossili. Nell’ambito del confronto internazionale sul ruolo dell’energia derivante dalle biomasse legnose sono note ed evidenti le ricadute sociali e ambientali legate alla valorizzazione di queste risorse naturali e rinnovabili.

L’elemento chiave e irrinunciabile su questo tema -conclude la nota di AIEL- è la gestione forestale sostenibile e responsabile che si traduce nel rispetto delle regole e dei principi della pianificazione forestale, dei criteri e degli indici di prelievo, delle funzioni fondamentali che il sistema boschivo svolge, della conservazione e perpetuazione della copertura boschiva, dei diritti e della sicurezza degli operatori. In questo modo la riduzione delle emissioni in atmosfera di carbonio di origine fossile si potrà coniugare con il mantenimento della multifunzionalità propria degli ecosistemi forestali.