Al centro c’è un uomo

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conte
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Solo, nel bel mezzo della tempesta perfetta.
Un avvocato che si è trovato suo malgrado a vestire l’incarico di Presidente del Consiglio nel pieno della più grave crisi economica e sanitaria della storia della Repubblica.
E lo fa, da due mesi, con dignità, serietà, fermezza, coraggio – sì, perché ci vuole coraggio – rispondendo colpo su colpo senza mai urlare, sopportando gli insulti, dovendo mettere insieme una quantità di interessi in gioco, esigenze infinite, sotto il peso di una pressione umana, mediatica e politica che schiaccerebbe chiunque.

Sulla destra (anche se non potete vederla) una massa urlante che si fa chiamare opposizione, e che dall’inizio di questa crisi non ha fatto altro che urlare, seminare bufale, delegittimare il governo, cercare lo sgambetto, lucrare sulla pelle e sulla disperazione delle persone.
E che anche oggi, di fronte a un’informativa delicata e importante come questa, invece di stringersi attorno a chi ha l’ingrato compito di guidare la barca nella tempesta, cosa fa?
Sguinzaglia le bestie sui social, dà in pasto Conte all’ennesima violentissima campagna d’odio, mentre dai propri banchi i senatori di Lega e Fratelli d’Italia urlano, strepitano fino a far sospendere il discorso del premier.

E al di fuori ci siamo noi, cittadini ed elettori.
Noi che assistiamo ogni giorno a questo spettacolo indecente, sapendo che nessuno ha la bacchetta magica, che i problemi sono di una complessità inaudita, ma consapevoli che, oggi, a gestirli c’è quell’uomo lì.
E dall’altra parte – Dio solo sa quanto siamo stati fortunati – i cosiddetti sovranisti, quelli che si riempiono la bocca del “bene dell’Italia” e puntualmente votano contro. Sempre.

Oggi, qui, di fronte a tutto questo, possiamo dire davvero ad alta voce quello che forse nessuno di noi fino a mesi fa avrebbe nemmeno lontanamente immaginato: siamo in buone mani.

Vada avanti, Presidente!                                                                                                                            Lorenzo Tosa