Alba Parietti e Joker: “Fa più male di quanto pensassi”

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“Bisogna provare a capire i sentimenti più bassi e disperati e non ergersi sempre a giudici”. E’ un passaggio della lunga riflessione che Alba Parietti pubblica dopo la visione di Joker. “Tutti abbiamo quell’angoscia dentro di noi. Ma chi conosce la malattia psichiatrica da vicino, il senso di abbandono e emarginazione che ti rende invisibile, le ingiustizie che ti fanno detestare quelli che hanno una vita calpestando i più deboli, che porta ad odiare di conseguenza chi mette in atto soprusi, il bullismo, le vessazioni, lo squallore e il disprezzo degli indifferenti. La disperazione l’indigenza la mancanza di speranze”, scrive su Instagram dopo il film.

“La delusione di quel piccolo mondo che tu pensavi nella fantasia e nell’immaginario fosse tuo, ti volesse bene e invece ti tradisce. La consapevolezza i non esistere di essere trasparente come il tuo dolore, i gesti di autolesionismo, la rabbia, la voglia di vendetta il non avere più nulla da mettere in atto da perdere se non la parte peggiore più feroce, violenta, spietata. Come se l’unica forma di libertà rivoluzionaria fosse nel distruggere tutto il mondo che ti ha deluso con il suo cinismo , inganno derisione e ci fosse così finalmente pace e redenzione. Bisogna provare a capire i sentimenti più bassi e disperati e non ergersi sempre a giudici”, aggiunge.

“Bisogna riflettere ogni volta che si incontra uno sguardo. Una vita. Se non c’è più empatia, rispetto e compassione , in un mondo fatto di privazioni di coltiva follia e rabbia. Dietro al degrado di una società c’è tanta sofferenza, incomprensione, disperazione, frustrazioni , ingiustizie e senso di impotenza che sfocia in violenza cieca, che ti rende l’eroe dei diseredati e dei dimenticati. La cosa triste è che la nostra società cinica è l’apocalisse di qualsiasi forma di umanità. E nessuno è assolto siamo tutti coinvolti anche con l’assenza di coinvolgimento umano e con la nostra indifferenza. L’indifferenza è una grave colpa. La più grande. Odio gli indifferenti”, scrive ancora.

Riflessioni ispirate già dalla fase iniziale del film: “Joker fa molto più male di quel che pensavo. La malattia mentale, l’esclusione, la solitudine, l’emarginazione…. l’assenza di compassione e umanità la vera tragedia di questo secolo. ….. dove tutti siamo fuori posto e nessuno è assolto E sono solo al primo tempo”.