Una delle compagini più solide che AZ possa mai riuscire ad avere. Una solidità che diventa base per il futuro.
Il progetto di rilancio di Alitalia ha un respiro non solo da compagnia di bandiera ma anche per l’intero settore.
Per la compagnia di bandiera non si può prescindere da una stretta condivisione di obiettivi anche con l’aeroporto di Roma. Nel rilancio di Alitalia è imprescindibile una nuova centralità per l’HUB di Fiumicino e per le attività nella base di Roma.
Milano Linate già oggi va bene, può far meglio ma intanto bisogna concentrarsi su dove serva un vero lavoro di sistema. A Fiumicino e nelle basi di Roma, ove il nuovo piano prevede transiti anche molto veloci, che con un indirizzo di sistema si possono realizzare concretamente ed inoltre ADR potrebbe supportare commmercialmente l’apertura di nuove rotte intercontinentali.
Il piano prevede il rinnovo importante della flotta (anche fino al 70%), ma solo con una compagine di soggetti credibili e solidi, non con chi ha già più volte fallito nel settore.
Potrebbero arrivare 20 nuovi widebody e 50 nuovi narrow body, ma bisogna avere credibilità industriale e finanziaria.
Il piano è inoltre il presupposto per il rilancio dell’intero settore, ovvero prevede un piano manutenzione dedicato. Si può parlare di riportare su Roma la manutenzione motori oggi fatte in Israele, come costruire una società dedicata sulla lavorazione dell’aereo sia su Napoli sia su Roma. Un rinnovo della flotta così importante potrebbe portare commesse per i prossimi 10 anni negli stabilimenti campani.
Il piano può anche prevedere una partecipazione azionaria dei dipendenti (non a carico loro) per costruire pure con loro una vera operazione di sistema.
Ogni piano diventa credibile se è credibile anche chi lo propone.
Oggi i prezzi degli attuali leasing degli aeromobili di Alitalia hanno un valore fuori mercato, solo chi ha credibilità può risolvere queste follie.
Stiamo parlando di un settore, non solo di una compagnia.
