Alla Denso di Torino i manager si tagliano lo stipendio per aiutare gli operai in cassa integrazione

0
71

Forse un po’ la pandemia ci ha cambiati, come va dicendo qualcuno? Sicuramente è riuscita a tirare fuori anche qualche buon sentimento. E lo dimostrano i tanti atti di solidarietà di cui gli italiani sono stati capaci. L’ultimo è capitato ieri in un’importante azienda, la Denso, una multinazionale che opera nel settore automotive, con 1400 dipendenti, che ha sede a Poirino, in provincia di Torino, dove i manager hanno deciso di autotassare il loro stipendio e di rinunciare ai vari benefit per sostenere gli operai della stessa azienda finiti in cassa integrazione a causa del virus.

“I manager – riferisce il quotidiano Torino Oggi – devolveranno una quota compresa tra il 15 e il 20% delle loro retribuzioni dei prossimi tre mesi (a partire da maggio) a un fondo a favore degli operai che siano stati posti in cassa integrazione per un periodo superiore a 10 giorni. Le previsioni sono di raccogliere circa 1 milione di euro, mentre la quota per ogni lavoratore si attesterà intorno ai 200 euro al mese per l’intero periodo di cassa integrazione a zero ore”.

Esprimono soddisfazione le organizzazioni sindacali: “Si tratta di un segno di solidarietà molto importante in un momento difficile come questo, che riconosce ai lavoratori della Denso l’attaccamento all’azienda e il senso di responsabilità che hanno dimostrato in questi anni – ha detto Vito Benevento, della segreteria Uilm Torino -. Il nostro auspicio è che non si tratti di un caso isolato e che diventi un esempio per altre aziende, in una fase in cui la maggior parte dei lavoratori si trovano in cassa integrazione e affrontano serie difficoltà a far quadrare il bilancio familiare”.

“Anche se dobbiamo ancora comprenderne meglio i contorni per valutare il reale impatto economico sui lavoratori – ha aggiunto Gianni Mannori, responsabile Denso per la Fiom di Torino – non possiamo che esprimere un giudizio positivo su questa iniziativa di solidarietà che vede l’azienda “togliere” ai propri dirigenti, che hanno avvertito meno questa crisi, per “dare” ai lavoratori e alle lavoratrici più coinvolti dalla cassa integrazione, un contributo economico aggiuntivo che in questo momento risulta essere molto importante. Auspichiamo che altre aziende possano seguire questo esempio”.

“Certamente una buona notizia l’intenzione di prevedere un percorso di aiuto concreto ai lavoratori più danneggiati in questo momento di particolare difficoltà – ha spiegato Igor Albera, responsabile Denso per la Fim di Torino -. Prevedere un principio solidaristico all’interno dell’azienda rafforza la prospettiva di sforzo comune per superare la difficoltà e costituisce un buon esempio per il mondo industriale italiano”.

Fortebraccio News