Allarme deforestazione, in Amazzonia distrutta area grande come Paesi Bassi

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L’area di foresta tropicale vergine distrutta nel 2020 equivale alle dimensioni dei Paesi Bassi, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente nonostante la crisi economica globale, secondo un rapporto pubblicato mercoledì. Sono stati 4,2 i milioni di ettari di questo ecosistema essenziale per il pianeta scomparsi, andati in fumo o abbattuti dagli esseri umani, secondo i dati di Global Forest Watch basati su rilevazioni satellitari che evidenziano come il Brasile sia al primo posto come deforestazione tropicale. Complessivamente, ai tropici si sono persi 12,2 milioni di ettari di copertura arborea, il 12% in più rispetto all’anno precedente. Anche se la pandemia non ha avuto un effetto diretto sulla distruzione delle foreste dell’anno scorso, secondo il Wri e’ possibile che questo avvenga nel futuro: per far fronte alla crisi economica legata alla pandemia, i Paesi potrebbero cedere alla tentazione di sfruttare le foreste o di ridurre le risorse dedicate alla loro protezione. Desta particolare preoccupazione la situazione in Brasile, dove la riduzione delle foreste è stata particolarmente grave l’anno scorso, in assenza di una sensibilità per l’argomento da parte del presidente Jair Bolsonaro, mentre in Indonesia e Malesia la deforestazione ha subito una battuta di arresto, grazie anche a leggi più severe che inaspriscono le pene per lo sfruttamento illegale delle foreste. A complicare la situazione è il riscaldamento globale, che provoca la diffusione di parassiti (in Germania, la riduzione degli alberi è stata dovuta nel 2020 soprattutto all’assalto dei “coleotteri della corteccia”) e degli incendi (come nel caso dell’Australia). L’argomento sarà fra quelli da affrontare alla Cop26 in programma per novembre nel Regno Unito, e proprio per oggi e’ in calendario una riunione preparatoria sul tema foreste. –