Allarme rosso estremo per i mega-incendi in California

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Per la prima volta la California ha emesso un allarme rosso estremo per il sud dello Stato a causa degli incendi boschivi che da giorni minacciano diverse aree abitate e hanno già distrutto enormi aree di foresta, causando l’evacuazione di centinaia di migliaia di persone, blackout, distruzioni di case ed altri edifici. Sotto assedio ci sono anche i pregiati vigneti della Napa Valley e di Sonoma County.

Lo stato di allerta rosso interessa la maggior parte delle aree delle contee di Los Angeles, Ventura e San Bernardino. Ma raffiche di vento fino a 128 km all’ora potrebbero dare ulteriore vigore al fronte degli incendi nella California settentrionale, dove sono stati schierati oltre 4.500 vigili del fuoco,

Nuovi blackout potrebbero interessare oltre 2 milioni di cittadini della California e hanno portato anche alla chiusura di università come quella della California – Berkeley (UCB), che ha subito il secondo blackout in un mese, anche se il secondo blackout ha causato meno disagi di quello del 9 e 10 ottobre, quando alcuni scienziati hanno dovuto rifornire i i loro congelatori di ghiaccio secco per mantenere i campioni che vi sono custoditi, mentre altri li hanno spostati in strutture vicine che avevano ancora energia.

Per ridurre il rischio di incendi, il 26 ottobre la Pacific Gas and Electric Company (PG&E) di San Francisco – per la quale diversi analisti ipotizzano una prossima bancarotta climatica – ha interrotto la fornitura di elettricità a centinaia di migliaia di residenti nella California settentrionale e centrale. Una decisione dopo che l’incendio di Kincade, che è scoppiato il 23 ottobre vicino a Santa Rosa, d si è trasformato in un mega-incendio praticamente indomabile. Anche l’UCB e il vicino Lawrence Berkeley National Laboratory (LBNL) hanno dovuto chiudere i battenti di fronte all’avanzare dell’incendio. Jennifer Doudna, una biochimica che dirige l’Innovative Genomics Institute Istituto dell’UCB ha detto: «E’ pazzesco. Come possiamo vivere in uno Stato che è la quinta economia più grande del mondo e avere blackout di corrente come questo?. Spero che la situazione spingerà il governo dello Stato e PG&E a fare gli investimenti necessari per rafforzare la rete e prevenire tali interruzioni in futuro. Non penso che questo tipo di clima smetterà. E’ la nuova normalità. Dobbiamo pianificare per affrontarla». Il 29 ottobre il mega-incendio Kincade aveva bruciato oltre 30.000 ettari e solo il 15% del fronte del fuoco era sotto controllo. A Los Angeles, un altro incendio, il Getty fire, ha incenerito 265 ettari, costringendo ad evacuare migliaia di persone e costringendo l’università della California – Los Angeles (UCLA), a cancellare le lezioni il 28 ottobre. Il 29 ottobre, i vigili del fuoco avevano contenuto solo il 15% dell’incendio di Getty.

Michael Brune, il direttore esecutivo di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, «A Sierra Club pensiamo molto a coloro che si trovano ad affrontare l’evacuazione, la perdita delle loro abitazioni e i mezzi di sussistenza a causa di questi incendi devastanti. Siamo grati ai vigili del fuoco e agli altri corpi di emergenza che stanno mettendo a rischio la loro sicurezza nella loro infaticabile lotta contro le fiamme. La nostra preoccupazione immediata è rivolta alla sicurezza delle persone a rischio in questo momento. La crisi climatica ha aumentato il rischio di incendi innaturalmente estesi e pericolosi. La sicurezza a lungo termine delle nostre comunità richiede di agire contro la crisi climatica. Non possiamo permetterci ritardi».

Pochi giorni prima Donald Trump aveva confermato il ritiro degli Usa dall’Accordo di Parigi e l’opposizione ai nuovi standard della California sul consumo di carburante e le emissioni delle auto, ricevendo naturalmente l’appoggio delle maggiori multinazionali automobilistiche mondiali, anche di alcune di quelle che pubblicizzano le loro politiche green.