Allarme varianti, Crisanti vuole chiudere l’Umbria per un mese: “Lockdown drastico”

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Andrea Cristanti vuole chiudere l’Umbria per un mese: “Chiudere 3-4 settimane in maniera drastica stile zona rossa di Codogno, e fermare ogni forma di pendolarismo, anche quello degli studenti, che è una fonte di diffusione del contagio da Sars-CoV-2 molto pericolosa” perché porta a varcare i confini regionali. Per il direttore di Microbiologia dell’ospedale di Padova è la ricetta che dovrebbe adottare l’Umbria alle prese con le varianti del virus, nella morsa di quella inglese e brasiliana.

“Una variante come quella inglese – spiega all’Adnkronos Salute – fa sentire il suo effetto proprio con situazioni di focolai che sembrano inspiegabili e ingestibili. Ha un indice di trasmissione elevatissimo e nel risorgere del virus che sta vivendo” la regione del Centro Italia “ha un suo peso. Per questo c’è solo una cosa da fare”, serrare i ranghi: “Zona rossa di 3-4 settimane. Lockdown drastico e tutti a casa per impedire che le varianti corrano”.

Proprio sull’attivazione della Dad solo per gli allievi umbri che frequentano alcuni istituti scolastici nella confinante Toscana, c’erano state polemiche seguite dall’annuncio di una soluzione per consentire ai ragazzi di spostarsi e continuare a frequentare in presenza. Ma per il virologo “andava evitato questo, perché gli spostamenti sono una fonte di diffusione del contagio e consentirli da una zona rossa verso un’area a minore trasmissione è una scelta non basata su nessuna misura di precauzione. Non ha senso. In questo momento l’Umbria non può distrarsi su entrambi i fronti: da un lato deve bloccare la trasmissione di Covid-19, dall’altro sveltire la vaccinazione”.