All’indomani del 4/3/18 portammo in dote al parlamento italiano oltre il 32% dei voti

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All’indomani del 4/3/18 portammo in dote al parlamento italiano oltre il 32% dei voti, una maggioranza relativa importante, ma non sufficiente a governare dal soli (a causa di una legge elettorale pensata e partorita ad hoc da tutte le forze politiche di sistema compresa la Lega).

La dote era alta, altrettanto importante la responsabilità che gli italiani ci avevano offerto.

Una forza responsabile non poteva non raccogliere, almeno in parte, le speranze di così tanti cittadini, aveva il dovere di provarci, certo non con gli inciuci da vecchia politica, ma con una formula nuova: un vero e proprio contratto di governo, capace di mettere alla prova la lealtà dei contraenti.
Noi abbiamo fatto la nostra parte, non venendo mai meno al contratto siglato, anche rispetto a questioni difficili da digerire, come la politica migratoria (sulla quale l’altro contrante ha sviluppato una campagna elettorale permanente senza mai affrontare il vero problema della modifica del trattato di Dublino).

L’altro contraente, come in passato hanno fatto i vari cialtroni della politica (ve lo ricordate lo “stai sereno”?), ha mostrato la sua vera faccia di soggetto sleale e senza dignità, ma soprattutto ha dimostrato, in queste ore, quanto sia irresponsabile, di fronte, non tanto a scadenze fondamentali che avremmo dovuto affrontare il prossimo autunno, come la riforma della giustizia o la riduzione del numero dei parlamentari, quanto alla futura legge di bilancio, nella quale sarebbe stato essenziale prima di ogni altra cosa evitare l’aumento dell’IVA al 25%, pena infrazione dei parametri imposti dall’Europa, con conseguenze simil-Grecia.

Abbiamo fatto errori? Certamente,tuttavia abbiamo anche ottenuto risultati importanti come la legge “spazzacorrotti”, il decreto dignità (che ha contribuito alla crescita dell’occupazione ed evitato numerose crisi aziendali), abbiamo rifinanziato la sanità pubblica, dato impulso al cronico problema delle liste d’attesa, abbiamo iniziato il percorso per il reddito di cittadinanza, quota 100 per le pensioni, il codice rosso contro la violenza di genere, sbloccato cantieri e fatto investimenti contro il dissesto idrogeologico mai visti prima, senza contare il buon lavoro del ministero per l’ambiente….

Evidentemente, in questo paese, fatto di “furbi”, come nel “paese dei citrulli” di Pinocchio, essere leali e onesti rischia di non pagare (lo vedremo alla elezioni, che non temiamo, perché l’onestà alla fine paga sempre).

Statene certi: noi non molleremo e saremo ancor di più una spina nel fianco di questo sistema di potere gestito da cialtroni privi di scrupolo.

Forza e in alto i cuori!

Andrea Quartini