AMAZON, ANCORA TU?

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Ancora una volta la nota multinazionale torna al centro del dibattito

Dopo esser stata più volte denunciata per il trattamento dei propri lavoratori, per lo più precari e come robot senza cuore, Amazon torna al centro dei riflettori, quello delle tasse.
Secondo il “The Guardian” infatti la multinazionale nel periodo del covid e dei lockdown ha incrementato i sui i guadagni del 30% arrivando a 12 miliardi di utili in più rispetto all’anno precedente ma, udite udite, avrebbe perso 1,2 miliardi di euro in Europa, circostanza che permette alla multinazionale di Jeff Bezos di pagare ZERO TASSE (che si pagano sui profitti e non sui ricavi) e addirittura di vantare un credito di imposta di 56 milioni di euro.

Come è possibile? Semplice, secondo il Fatto Quotidiano “questi profitti vengono immediatamente spostati altrove, al sicuro dalle pretese delle agenzie fiscali.
Finiscono in quei paradisi fiscali dove il prelievo è nullo o irrisorio.
Un’operazione piuttosto semplice per multinazionali che hanno sedi in tutto il mondo”.
Voglio ricordare che Amazon ha sede in Lussemburgo, Paese che ha una fiscalità del tutto particolare per le multinazionali, diciamola tutta… un paradiso fiscale!

Non sarebbe il caso per l’Ue di prendere misure più drastiche e lavorare per una fiscalità quantomeno condivisa o comunque più equa tra i Paesi Membri e atta a non creare una concorrenza sleale di questo tipo?

Yana Ehm