Ambiente. Gibertoni (Misto): quanti “boschi urbani” ci sono in Emilia-Romagna?

0
84

La consigliera interroga la Giunta per avere i dettagli di questa specifica tipologia di verde

Quanti sono oggi i “boschi urbani” considerabili davvero tali in Emilia-Romagna e dove sono localizzati? La Giunta come li distingue dai tradizionali “parchi” pubblici per aspetto, utilizzo, antropizzazione e funzione? Quali e quanti fondi sono concessi dalla Regione ai Comuni che decidono di avviare la creazione di un “bosco urbano”, rendendo aree pubbliche disponibili alla forestazione? Che tipo di controlli l’esecutivo regionale svolge sul progetto e sulla effettiva funzione di “bosco” delle aree verdi così definite nelle nostre città, per evitare che siano invece utilizzate come parchi o giardini pubblici senza un chiaro intendimento delle diverse finalità e della sostanziale importanza dei boschi cittadini?

A chiedere “il punto” sulla situazione dei boschi urbani lungo la via Emilia, è la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto), che ricorda come “i boschi urbani sono aree verdi che rientrano nella definizione di “Carbon Sink”, pozzi di assorbimento di CO2, fondamentali nelle città per il contrasto ai cambiamenti climatici e necessari anche in ottemperanza agli accordi internazionali sul clima e sono aree tanto più importanti quanto più vaste e naturali. I “boschi urbani” quindi vanno creati, agevolati e preservati in quanto tali, con basso intervento antropico e quindi anche minori costi di gestione, e non come una nuova specie di parchi o giardini, in quanto costituiscono una modalità di verde pubblico ben distinta e con funzioni diverse all’interno dello stesso spazio urbano”.

(Luca Molinari)