Amendola: “Faremo tutto quello che serve per proteggere la salute delle persone”

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“La povertà, acuita dalla pandemia, eè una minaccia alla tenuta del Paese. Non a caso, la coesione sociale è il terzo grande filone dopo green e digitale.
Significa interventi dall’housing sociale al potenziamento dei servizi alla persona, fino alle azioni di rigenerazione urbana.
Abbiamo pensato a investimenti per l’edilizia pubblica a sostegno delle persone in condizioni di marginalità sociale, ma anche a strumenti di conciliazione con la vita lavorativa delle mamme e dei papà attraverso il rafforzamento degli asili nido”.
A illustrare il piano anti-povertà da realizzare con le risorse del Recovery fund è il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola, intervistato da Avvenire.
Sui fondi Ue “seguiamo le indicazioni della Commissione che prevedono il dialogo con Bruxelles da qui a dicembre e la presentazione dei piani tra gennaio e aprile. Altre date al momento non ci sono”, spiega Amendola. “A tutti quelli che dicono all’Italia ‘fai presto, fai presto’, rispondo che stiamo facendo le cose per bene anziché ricorrere a slogan”. Sul lavoro, aggiunge, “i fondi saranno destinati ad apprendistato, decontribuzione per le nuove assunzioni, lotta al sommerso, sicurezza e formazione”.
Il lockdown generale “va evitato in ogni modo, ma faremo tutto quello che serve per proteggere la salute delle persone”, dice Amendola, auspicando che “anche l’opposizione sia responsabile. L’invito del presidente Mattarella alla coesione non è un appello ai buoni sentimenti, ma è una necessità per uscire tutti insieme fuori da una situazione dalle conseguenze inimmaginabili”.
In merito a una sua possibile candidatura a Napoli, “vedo alcuni molto interessati a chi farà cosa, a caselle e poltrone, altri invece hanno a cuore il destino della nostra città. Mi iscrivo, con grande rispetto per gli altri, a questa seconda categoria”, commenta Amendola.