America is Back, l’America è di ritorno dice Biden

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E i giornali del gruppo Gedi (Stampa, Repubblica) spiegano che è tornata per mettere in riga l’Europa contro i nemici di sempre. “Biden avverte Russia e Cina”. “Biden rilancia l’Alleanza Atlantica. Vi proteggeremo da Cina e Russia”. E certo, l’amministrazione americana considera la Nato un vantaggio strategico laddove Trump la considerava un costo. Ed è vero che Biden abbia parlato di concorrenza economica sleale dei cinesi e del tentativo di Putin di dividere l’Europa. Ma lo ha fatto sottolineando che “la democrazia è sotto attacco, in America e in Europa”. Sotto un attacco interno, dei sovranisti, di chi ha invaso Capitol Hill, e solo difendendo e consolidando la democrazia liberale si avrà il diritto di dare lezioni sul rispetto dei diritti a Cina e Russia.
I giornali americani, da parte loro, sottolineano come Macron abbia reagito con una “appassionata difesa della ‘autonomia strategica’ dell’Europa nei confronti degli Stati Uniti, mentre Angela Merkel li ha avvertuti: “i nostri interessi non sempre convergeranno”. Biden, poi, ha confermato l’apertura al negoziato con l’Iran. La Cancelliera si è subito proposta di mediare, perché Washington vorrebbe che prima l’Iran rinunciasse all’arricchimento dell’uranio, mentre Teheran che prima fossero tolte le sanzioni. Ancora, il Presidente degli Stati Uniti si è scusato per “America First” e ha chiesto di rinnovare gli accordi in difesa del clima. E della salute: il G7 ha promesso 6 miliardi e 200 milioni -oltre la metà, soldi americani- per vaccinare i poveri del mondo. Né Biden né Johnson avalleranno la speculazione delle case farmaceutiche che hanno lesinati i vaccini all’Europa.
Ora non dite, per favore, che il Caffè è diventato “atlantico” o che nega il ritorno americano a una politica più coerente e più aggressiva nei confronti di Cina e Russia. Solo che le cose bisogna raccontarle tutte. Non solo quelle che convengono a un influente gruppo di pressione israeliano, americano e italiano.
D’altronde ‘Panta rei’, tutto cambia. Guarda l’Italia. Si configura una scissione nel movimento 5Stelle. Nella Lega ha vinto Giorgetti e Salvini si preoccupa di raccontare che Lamorgese e Di Maio lo avrebbero difeso nel processo Gregoretti, Sono i processi che lo preoccupano. Di MES non si parla più. Il ritorno alla prescrizione non sembra previsto nell’agenda Cartabia. E, se ha ragione Il Fatto, quando scrive che il ministro della Transizione Ecologica ha assunto collaboratori di Italia Viva e Confindustria, è pure vero che per l’Ilva si prospetta un forte intervento dello stato, per salvare il lavoro ma cambiando radicalmente sia la destinazione produttiva che la sostenibilità ecologica di quella terribile fabbrica di veleni.
Se dovessi dire cosa unisca Stati Uniti e Italia, Francia, Spagna e Germania, direi che è la necessità di ridefinire il sistema politico. Sistema rappresentativo. E sistema nervoso che lo collega alla pubblica opinione. È in crisi una forma di democrazia liberale e ovunque si è rischiato “il decadimento della verità”.

Corradino Mineo