Anche per il Garante dei detenuti Lucano deve poter vedere il padre

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“Quando alcuni provvedimenti raggiungono dei livelli così forti, tanto da toccare uno dei principi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo nell’ambito del diritto al mantenimento dei rapporti affettivi, acquistano una fisionomia diversa e un significato diverso rispetto a quello che dovrebbero avere”.
È quanto dichiarato all’Agenzia AdnKronos da Mauro Palma, Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute, in merito alla vicenda dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, impossibilitato a incontrare l’anziano padre gravemente malato, perché sottoposto a divieto di dimora a Riace per il suo coinvolgimento nell’inchiesta Xenia.

“Questi provvedimenti – ha aggiunto il Garante – hanno un sapore punitivo che, in qualche modo, non corrisponde al modo in cui sono stati pensati alcuni istituti, come ad esempio il confinamento. Sono preoccupato per questa distorsione”.

E intanto continuano a moltiplicarsi gli attestati di solidarietà a Lucano, non solo con le dichiarazioni di personaggi pubblici come Roberto Saviano e Beppe Fiorello, ma anche con una petizione sulla piattaforma Change.org, che in poco più di 24 ore ha superato le 34mila adesioni.

E dall’esilio di Caulonia, dove vive ospite in un appartamento dallo scorso ottobre, l’ex sindaco di Riace fa sapere che “anche se mio padre non dovesse farcela, non chiederò il permesso di tornare a Riace”, perché “chiedo giustizia, non pietà”.