ANCHE SUL MES AVEVAMO RAGIONE

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“Finalmente si è chiuso questo capitolo sul Mes. Anche il presidente dell’Europarlamento David Sassoli ha dichiarato che l’istituto va riformato, che così com’è lo strumento è anacronistico, soprattutto con il Recovery, lo Sure e la Bce in campo ad aiutare gli Stati membri.
Come può un Paese sovrano accedere a un fondo che non è neanche comunitario, ma intergovernativo? Con quali garanzie?
È ciò che il M5S dice da anni e che ha ripetuto negli ultimi mesi. Si è lasciato passare il messaggio che stessimo, come degli stupidi, rinunciando a 37 miliardi pronti e a costo zero per la nostra sanità. Così non è. Non lo era prima e non lo è adesso, anche dopo che il ministro Gualtieri ha chiarito che il risparmio teorico in termini di cassa sarebbe solo di 300 milioni di euro l’anno e che, dunque, “il gioco non vale la candela”.
Perché continuare a indebitare l’Italia e i nostri giovani senza avere certezze sul futuro?
Riporto tutto questo perché proprio il Mes è forse uno degli esempi più lampanti di disinformazione nei confronti delle posizioni assunte dal MoVimento 5 Stelle. Fino a qualche mese fa eravamo gli scemi che ideologicamente rifiutavano 37 miliardi; oggi siamo quelli che ci hanno visto lungo. E io credo che la politica debba fare questo: pianificare e programmare per gli italiani, non perdersi in posizioni preconfezionate.
L’Ue ha una grande occasione, rispondere in modo unitario a questa crisi e scrivere la storia che verrà. Noi ci aspettiamo il massimo e siamo pronti a dare ogni tipo di supporto.”
Luigi Di Maio