ANCORA CAPORALATO IN VENETO

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Ringrazio gli inquirenti per l’ennesima operazione anticaporalato in Veneto.

È la testimonianza di quanto sia importante tenere alta l’attenzione, perché è lo sfruttamento della manodopera, nei campi ma non solo, è un fenomeno sempre più diffuso. Per questo credo sia indispensabile in Quarta commissione ascoltare le associazioni di categoria, sindacali così come degli assessori competenti per approfondire la situazione”.

È quanto afferma Andrea Zanoni, presidente della commissione Legalità a Palazzo Ferro Fini e consigliere del Partito Democratico, dopo il blitz a Cessalto da parte di carabinieri della stazione locale insieme al comando provinciale di Treviso e colleghi del gruppo Tutela del lavoro di Venezia che ha portato all’arresto di due persone di origine pakistana per sfruttamento di braccianti che venivano impiegati nelle campagne della Marca e del Friuli con paghe da fame, circa un terzo rispetto a quanto previsto dai contratti.

Dobbiamo fare emergere questi fenomeni, facendo sentire la presenza delle istituzioni, in modo che chi vive in condizioni disumane trovi il coraggio di denunciare. Sempre più spesso le vittime sono persone extracomunitarie, sotto ricatto perché prive del permesso di soggiorno. È un circolo vizioso che va spezzato e possiamo farlo solo aumentando i controlli. È un atto dovuto anche per tutelare la parte sana della nostra economia, quelle aziende, la maggior parte, che impiegano manodopera regolare, rispettando i contratti nazionali e si trovano a fare i conti con una concorrenza sleale. Nei limiti delle nostre competenze, un approfondimento in commissione Legalità è necessario”.

“In Veneto – sottolinea anche la consigliera PD e vicepresidente dell’assemblea di Palazzo Ferro Fini, Francesca Zottis – emergono elevati livelli di sfruttamento nelle campagne; la crisi economica determinata dalla pandemia ha aggravato le condizioni di indigenza e precarietà di molti lavoratori, costretti ad accettare condizioni vergognose e salari da fame, irrispettosi della legalità e della loro dignità.

Per questo – conferma – abbiamo ritenuto doveroso affrontare la questione, richiedendo con la collega Bigon delle audizioni in Quarta commissione”.

Andrea Zanoni