ANCORA UNA VOLTA CITTADINI ROMANI ABBANDONATI SUL FRONTE-RIFIUTI

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CODACONS: L’ORDINANZA SUI SACCHETTI TRASPARENTI CREA ENORMI DIFFICOLTÀ AI CITTADINI. PRIMA DI ELEVARE SANZIONI IL COMUNE DOVEVA METTERE IN CONDIZIONE I ROMANI DI ACQUISTARE SACCHETTI TRASPARENTI, ORA QUASI INTROVABILI

ASSURDO PUNIRE GLI UTENTI CHE PAGANO TASSE ELEVATISSIME PER UN SERVIZIO SCADENTE O PEGGIO

Il Codacons attacca l’ordinanza 153/2019 della sindaca Virginia Raggi, che impone a tutti i cittadini della Capitale l’utilizzo di sacchetti trasparenti per i rifiuti indifferenziati e per la raccolta di metallo e plastica. L’Associazione, pur condividendo l’obiettivo di incentivare la raccolta differenziata in una città perennemente succube dell’emergenza-rifiuti, contesta i modi e i tempi della decisione della giunta.
L’ordinanza, infatti, ha creato ulteriori difficoltà a carico degli utenti: invece di mettere in condizione i cittadini di acquistare gli indispensabili sacchi trasparenti, infatti, il Comune di Roma si è limitato a elevare sanzioni nei confronti degli ignari cittadini. Non si è accorto, a quanto pare, del fatto che la gran parte dei negozi continua a proporre i vecchi sacchetti colorati (ormai “fuorilegge”), che le case dei romani sono piene – in assenza di preavviso – degli stessi prodotti e che molti residenti (in pieno agosto) non sono stati informati con congruo anticipo della misura, trovandosi sprovvisti di soluzioni per rispettarla: siamo sicuri, infatti, che la grande maggioranza della popolazione parteciperebbe con favore a iniziative finalizzate a risolvere il problema della raccolta differenziata a Roma – a patto però di esserne a conoscenza e di potersi organizzare di conseguenza.
L’assurdo è completo se pensiamo che gli utenti romani pagano tasse altissime per un servizio scadente. A monte, quindi, resta il problema dei costi del servizio: la Raggi deve chiedere all’AMA di ridurre la TARI almeno del 20% per compensare i cittadini dei continui disservizi che gli vengono inflitti, tra topi, gabbiani e cassonetti stracolmi. Il Codacons, anche per questa ragione, ha avviato due distinte iniziative (bit.ly/2NkfTl2) per richiedere la rideterminazione della tariffa TARI e un risarcimento di 2.000 € a cittadino per i danni subiti a causa della mancata raccolta.