Andrea Orlando sfida Renzi e Di Maio: «Se la fiducia è venuta meno ditelo subito»

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«Non si comprende la ragione» delle polemiche sulla manovra, per questo «dobbiamo dire con molta franchezza se si ritiene non ci siano più le ragioni per questa scommessa. Noi riteniamo che ancora ci siano, se per qualche alleato la fiducia è venuta meno è meglio che lo si dica». Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando a L’intervista di Maria Latella in onda su SkyTg24 sfida i 5 Stelle e Italia Viva. «Se Conte è popolare – dice – dovrebbe essere un bene per tutta la coalizione, non un problema per qualcuno. Perché è segno che l’operazione politica sta riuscendo. Spero che nessuno si dolga del successo del governo facendo parte della coalizione di governo».

Andrea Orlando agli alleati: «Una sciagura se cade il governo»

E poi la stoccata: «Se cadesse il governo sarebbe difficile spiegare agli italiani il perché e poi discutere come nasce un nuovo governo. Credo che non si calcoli l’effetto di una cauta di un governo che ha di fronte impegni così difficili. Questa eventualità non la prendo in considerazione, la considererei una sciagura». Ma poi ipotizza il dopo-Conte: «Se dovesse cadere e se possa essere il candidato premier del Pd non lo so, è prematuro. Ma il Pd partirà da un ragionamento su una propria figura più idonea a sfidare la destra». E sulla legge di bilancio, Orlando sottolinea come ci sia «un Consiglio dei ministri ed è quella la sede per trovare sintesi. È stata trovata sulla manovra che è stata già mandata a Bruxelles. Si capisce poco il perché si debba delineare questa smarcatura, non so quale possano essere i ritorni elettorali di un atteggiamento che rischia di fare danni al paese e alla coalizione».