Siamo una generazione precaria, stretta tra redditi bassi e intermittenti e spese alte e costanti. La difficoltà alla fine del mese è la normalità, non una figura retorica. Per questo sostengo la giornata di mobilitazione lanciata dal sindacato Asia Usb e Noi Restiamo.
Le misure del decreto “Cura Italia” sono assolutamente insufficienti sotto tutti i punti di vita e ancora di più per quanto riguarda il problema abitativo. In questa maniera andremo incontro all’aumento drammatico degli sfratti per morosità incolpevole. Solo nel 2019 sono stati stimati più di 50mila sfratti, in larghissima parte dovuti alla semplice mancanza di soldi degli inquilini. Come abbiamo denunciato anche in campagna elettorale, ogni anno in Emilia Romagna vengono eseguito tra i 4mila e i 6mila sfratti.
L’edilizia residenziale pubblica è stata ridotta a un sistema di vendita del patrimonio pubblico e di riscossione dei canoni, come evidenziato dal video in cui il presidente di Acer Alberani chiarisce che per lui non cambia niente se milioni di persone diventano all’improvviso disoccupate, cassa integrate o dipendenti dai magrissimi sussidi pubblici: bisogna comunque pagare il canone come se niente fosse.
Sospendere gli affitti e le utenze durante questa crisi epidemica deve essere solo il primo passo, bisogna affrontare la questione abitativa a livello strutturale. Bisogna ristrutturare e rendere disponibili le decine di miglia di alloggi pubblici che ora sono lasciati vuoti in attesa di svenderli ai privati. Bisogna porre davvero uno stop alla speculazione edilizia che oggi si basa su AirBnB e la turistificazione delle città.
Sosteniamo la lotta di chi non può pagare affitto e utenze.
Casa! Lavoro! Dignità!
L’immagine può contenere: una o più persone e spazio all’aperto
