Aprire una crisi di governo in piena estate è un atto irresponsabile

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Aprire una crisi di governo in piena estate è un atto irresponsabile. Non che ci si potesse aspettare altro da un politico che ha sempre preferito gli slogan al lavoro reale, facendo leva sull’impegno degli altri Ministri, del Premier Conte e del Parlamento. Proprio adesso che ci si apprestava a scelte decisive, come il taglio dei parlamentari, il salario minimo, lo sblocco delle assunzioni dei docenti, la manovra finanziaria, ecco che Salvini dimostra di essere soltanto un attore, accampando scuse su scuse pur di non perdere l’onda lunga dei sondaggi.

In questo anno, il Governo ha cercato di ottimizzare gli sforzi per ottenere il massimo possibile. Quota 100, il reddito di cittadinanza, il decreto dignità, lo spazzacorrotti sono state delle promesse mantenute, nonostante un alleato che ogni giorno provava a tirare le corda fino a spezzarla. Adesso, invece, chi preferisce il potere alla stabilità dovrà spiegarci per quale ragione ha deciso di esporre il paese a rischi di natura economica e di sacrificare la stabilità sull’altare delle ambizioni. Dovrà farlo in parlamento, davanti a tutti gli italiani non sulle spiagge della riviera romagnola.