Arcelor Mittal. Sbarra: “Piano industriale irricevibile, si torni ai contenuti del settembre 2018”

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Foto Renato Ingenito/LaPresse08-11-2018 Taranto, ItaliaCronacaTaranto, fine di un'era: l'insegna di ArcelorMittal sostituisce quella IlvaNella foto: la nuova insegna ArcelorMittal

“La Cisl condivide e sostiene le ragioni della mobilitazione dei lavoratori dell’Ex-Ilva, in sciopero per difendere il sacrosanto diritto al lavoro attraverso la continuità produttiva degli stabilimenti Arcelor Mittal. In queste settimane e in questi mesi l’azienda si è dimostrata interlocutore inaffidabile e si è caratterizzata per una gestione cinica e predatoria.

Il piano presentato dal gruppo è del tutto irricevibile, frutto di un metodo inaccettabile e unilaterale, in cui le relazioni industriali sono state gravemente mortificate. Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Siamo di fronte a richieste e pretese che rasentano la provocazione”. Lo afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, dopo l’incontro odierno tra sindacati e il ministro Patuanelli sulla vicenda ex-Ilva. “Al Governo abbiamo chiesto di uscire dal torpore e di mettere in campo azioni e decisioni per far valere gli impegni presi dal Gruppo nell’Accordo del settembre 2018. Non è più accettabile lo scaricabarile ed il rinvio delle iniziative che riguardano il futuro della produzione di acciaio nel nostro paese. Le responsabilità del Governo e della proprietà non possono sempre ricadere sulle spalle dei lavoratori. Ci sono relazioni da ricucire, ma anche clausole contrattuali da far pesare nel caso malaugurato in cui si dovesse continuare secondo una logica di rapporto di forza. Se l’azienda vuole sfilarsi lo dica e si prepari a pagare penali salate. Noi restiamo all’accordo che impegna la proprietà a esuberi zero, al recupero dei lavoratori in cassa integrazione e in Amministrazione straordinaria, alla tutela piena dei dipendenti dell’indotto e dell’appalto. Chiediamo all’Esecutivo il massimo impegno per stringere la proprietà alle proprie responsabilità rispetto agli investimenti in materia di sicurezza, sul pieno rispetto della capacità produttiva , sull’aggiornamento e la riqualificazione degli impianti a caldo, sul piano ambientale e il risanamento ecologico. La vertenza sull’ex-Ilva è diventata l’emblema di un Paese che non riesce a trovare la propria bussola industriale. Da un lato, la leggerezza di un Governo che ha fatto l’errore clamoroso di negare lo scudo penale, dall’altro la grave irresponsabilità mostrata fin qui da un’azienda che nonostante intese sottoscritte rallenta gli investimenti , rinvia gli interventi sull’ambientalizzazione , annuncia tagli alla produzione e all’occupazione . E’ tempo di invertire la rotta: Governo e Azienda assicurino continuità occupazionale e produttiva in tutti gli impianti presenti nel paese per un effettivo rilancio della siderurgia italiana”.