ArcelorMittal, esplosione e incendio: “Tragedia sfiorata”

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Un’esplosione e un incendio si sono verificati questa mattina intorno alle 7.30 all’ArcelorMittal (ex Ilva) di Taranto, in una colata continua dell’acciaieria. Lo annuncia il sindacato Usb che parla di “tragedia sfiorata”, spiegando che sono “salvi per miracolo tutti gli operatori presenti sulla linea”.

“E’ stata una tragedia sfiorata” scrive Francesco Rizzo dell’Usb in merito all’incendio di questa mattina nel reparto della colata continua 2 di Acciaieria 2 dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto.

“A conferma di quanto sosteniamo da tempo, la condizione di sicurezza impiantistica è fortemente compromessa. Non se ne può più. Il Governo deve intervenire immediatamente, allontanando chi, con una gestione sciagurata e superficiale, si preoccupa di punire chi condivide la messa in onda della Fiction di Sabrina Ferilli ‘#SvegliatiAmoreMio’, invece di manutenzionare gli impianti oramai al collasso, mettendo così in grave rischio la salute e sicurezza di operatori e cittadini”, conclude il sindacalista.

Arcelor Mittal Italia comunica che nessuna interruzione del ciclo produttivo, né danni al personale e agli operatori degli impianti si sono verificati oggi, dopo l’esplosione e l’incendio di questa mattina nell’acciaieria di Taranto. Gli addetti e il sistema hanno gestito in sicurezza, secondo consolidate procedure, un evento di reazione in paniera durante la fase di colaggio nell’Acciaieria 2.

A seguito dell’incidente, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb chiedono un incontro urgente al direttore di Area Colata Continua, al Capo Area, al capo reparto, al responsabile del servizio di protezione e prevenzione “per verificare e analizzare le dinamiche che hanno generato il suddetto evento ed individuare le necessarie contromisure. L’evento fortunatamente non ha causato conseguenze per il personale – aggiungono – ma mette in evidenza la necessità impellente di verifiche più accurate e manutenzioni più stringenti. In mancanza di risposte operative e gestionali, non esiteremo a rivolgerci, nel rispetto della tutela e dei diritti dei lavoratori, agli enti di pertinenza esterni”.

“C’è un post oggi su Facebook di un rappresentante di una sigla sindacale che racconta la trama di una fiction: la storia di una fabbrica che, con cadenza costante, registra esplosioni, incendi, incidenti e stragi mancate per un soffio. Mi raccomando, non condividete! Come dite? Non è la trama di una fiction? Parafrasando le parole dell’ultimo comunicato di ArcelorMittal, dovremmo solo dire che lo Stato italiano riconosce e rispetta la rilevanza economica e sociale dell’industria dell’acciaio, così come di ogni altra forma di sviluppo economico, il che non equivale a consentire qualunque cosa. È ciò che ha ribadito anche il Tar Puglia Sez. Lecce di recente”, scrive in una nota Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto.

“Perciò, non è banale ormai richiedere la sospensione cautelativa dello stabilimento siderurgico di Taranto, non dell’ordinanza del suo Sindaco, per la perdurante violenza verso la comunità e i suoi lavoratori. Qualcuno a questo giro di giostra si assume una grande responsabilità, sia davanti alla morale che alla legge. L’intera città di Taranto – aggiunge – deplora il suddetto operato aziendale, perché lede l’immagine di una terra bellissima, ma soprattutto procura allarme e sconcerto nei lavoratori e nella popolazione. Quando quella azienda ha la denuncia facile verso i lavoratori e per motivi assai discutibili, dovrebbe riflettere sulle analoghe azioni che istituzioni locali e cittadini potrebbero ogni volta avviare a ragione nei suoi riguardi”.

“Al Presidente della Repubblica Mattarella, al Presidente del Consiglio Draghi, al Ministro della salute Speranza, al Ministro della transizione ecologica Cingolani e al Ministro dello sviluppo economico Giorgetti chiediamo di mettere presto fine a questo scempio, a questo continuo smacco all’Italia” conclude Melucci.