Arezzo, un simulatore per la sicurezza in luoghi di lavoro confinati

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Due aziende della provincia di Arezzo, la COLACEM spa di Castel Focognano e la Chimet spa di Civitella in Val di Chiana, hanno sperimentato la settimana scorsa nelle loro sedi un progetto itinerante per la sicurezza in luoghi di lavoro confinati o a rischio inquinamento, come silos, cisterne, serbatoi, pozzetti interrati, cavidotti.

Il progetto sperimentale si basa sull’uso di un simulatore innovativo realizzato e brevettato dall’Inail, dipartimento Innovazioni tecnologiche.

Sono stati coinvolti 36 lavoratori di varie aziende del territorio – più operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco – i quali hanno partecipato a una prima fase teorica e poi a una fase di addestramento guidata da operatori della direzione centrale Ricerca dell’Inail, basata sull’uso del simulatore. L’apparecchio, alterando le funzioni cognitive, crea una situazione molto vicina alle reali condizioni di lavoro in ambienti confinati o a rischio inquinamento, permettendo all’utente di imparare a operare in sicurezza.

Si tratta, informa la prefettura di Arezzo, del primo progetto di questo tipo in Italia, che attua in concreto il protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro stipulato l’anno scorso dallo stesso ufficio territoriale del governo (Utg) aretino insieme con la direzione territoriale Inail di Arezzo-Siena, Confindustria Toscana Sud – delegazione di Arezzo e Confagricoltura di Arezzo.

Il progetto può diventare una best practice da replicare in altri contesti aziendali, ha detto il prefetto Anna Palombi, soddisfatta come il direttore Inail-Arezzo David Maccioni per il riscontro positivo registrato tra i partecipanti e i vertici aziendali, che hanno sottolineto come iniziative come questa contribuiscano anche a diffondere la consapevolezza che migliorare le condizioni di sicurezza del lavoro è un investimento, e non un costo.